Coronavirus: un luogo dove trascorrere la quarantena, la richiesta della Cgil per colf e badanti
Per il sindacato serve per garantire sicurezza e salute delle collaboratrici domestico e degli assistiti
Garantire la sicurezza, la salute e i salari delle collaboratrici domestiche che rientrano in Umbria dai Paesi a rischio e assistono anziani o persone a rischio. La Cgil chiede l'individuazione di spazi in cui colf e badanti possano trascorrere la quarantena prevista dalla legge, visto "che il domicilio di residenza, lo stesso degli assistiti, non può servire a tale scopo".
La richiesta è stata avanzata, con una nota congiunta, da Filcams, Spi e Cgil di Perugia: "C'è necessità di un intervento del pubblico per gestire la quarantena di queste lavoratrici, individuando strutture dedicate ed evitando situazioni di rischio sanitario o l'allontanamento da parte delle famiglie - sottolineano dalla Cgil - ma c'è anche un problema legato al reddito di queste lavoratrici, visto che la quarantena non è considerata periodo di malattia e non è quindi retribuita".
Secondo i sindacati Governo, Regioni ed enti locali si devono coordinare "per fare fronte a una situazione che anche nel nostro territorio riguarda centinaia di lavoratrici e di famiglie".
Sarebbe anche tempo, con l'occasione, di istituire "quell’albo regionale delle collaboratrici domestiche che come Cgil chiediamo da tempo, uno strumento in grado di garantire legalità e rispetto dei diritti in un settore fondamentale come quello dell’assistenza alla persona".