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Avis Umbria celebra "50 anni di solidarietà" con un importante convegno sul dono: una storia che continua

L'appuntamento si è svolto a Gualdo Cattaneo. I professori che hanno relazionato sul tema del dono hanno sottolineato il legame con il tema della democrazia "perché nelle associazioni si sperimenta il ‘democratic mold’"

Per festeggiare l'importante traguardo dei 50 anni di attività, l’Avis regionale Umbria ha dato appuntamento a soci, volontari e simpatizzanti per un convegno dal titolo ‘50 anni di solidarietà’ propopnendo una riflessione sull’importanza della donazione di sangue, gesto volontario, anonimo e gratuito che rappresenta, quindi, l’espressione più alta del dono.

L'incontro si è tenuto domenica 11 dicembre al Parco Acquarossa di Gualdo Cattaneo. Dopo i saluti di Enrico Marconi, presidente di Avis Umbria, si sono avvicendati quelli di Paola Fioroni, consigliera regionale, Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria, Enrico Valentini, sindaco di Gualdo Cattaneo e diversi rappresentanti delle sedi Avis. Al dibattito hanno partecipato anche Marco Grosso, consigliere di Avis Umbria, che ha dialogato con i presidenti dell’associazione regionale che si sono succeduti in 50 anni di attività, Marco Moschini, professore di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Perugia, e Roberto Segatori, già professore di Sociologia politica dell’ateneo perugino.

Una storia di gratuità

“Avis Umbria – ha ricordato il presidente Marconi – è stata costituita nel 1972 all’indomani della costituzione delle Regioni. Di percorso ne è stato fatto, all’epoca eravamo poche migliaia nella regione, oggi siamo arrivati a circa 30mila donatori e possiamo dire che sostanzialmente riusciamo ad assicurare la quasi totalità del sangue che viene donato in Umbria”.

Attestazioni di stima e gratitudine sono giunte dalla consigliera Fioroni, dal presidente Toniaccini e dal sindaco Valentini.

Sono stati poi i professori Segatori e Moschini a condurre la riflessione su quanto sia speciale e generosa la donazione del sangue. Si può dare per gratuità, come ha spiegato il professor Segatori e in Avis lo si fa “ancora di più – ha aggiunto – perché il donatore dà e il sangue potrebbe andare anche al suo peggior nemico, questo ne fa un’associazione particolarissima e importante che coinvolge il tema della democrazia perché nelle associazioni si sperimenta il ‘democratic mold’. Attraverso discussioni, elaborazioni di documenti, votazioni si esercita la democrazia” che, ha concluso il professor Segatori, in un’associazione come Avis deve essere di qualità. “Oggi parliamo del dono – ha aggiunto Moschini – in un’associazione di volontariato così intensamente implicata nella responsabilità del donare. Il dono è oggi anche in ambito filosofico una delle tematiche più intensamente studiate perché viviamo in un tempo che ha necessità di ritornare a radici etiche ben precise e fondate”.

Uns storia che continua

Prima del convegno Avis Umbria ha presentato la programmazione per il 2023 tesa “ad aumentare - hanno spiegato dall’associazione – soprattutto le donazioni di plasma almeno del 30% al fine di garantire l’universalità del diritto alla salute e uguali condizioni di qualità e sicurezza della terapia trasfusionale”.

Invita infine i giovani e tutti i cittadini tra i 18 ed i 60 anni che ancora non sono donatori di sangue a chiamare una delle 62 sedi Avis in Umbria, i cui recapiti sono indicati anche nel sito www.avisumbria.it, per poter avere informazioni utili sulle modalità per diventare donatori. 

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