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Assisi, cittadinanza onoraria per la pace: i toccanti messaggi dei sopravvissuti italiani alla Shoah

Emozionante cerimonia nella Sala della Conciliazione in Comune: ringraziamenti al sindaco Proietti anche dalla senatrice a vita Liliana Segre e dagli altri sopravvissuti che non sono riusciti a presenziare

AGATA (GOTI) HERSKOVITS BAUER:

Agata (Goti) Herskovits nasce a Berehove in Cecoslovacchia il 29 luglio 1924, da famiglia ebraica che risiede a Fiume, allora italiana. La situazione diventa difficile con l'introduzione delle leggi razziali fasciste nel 1938 e precipita dopo l'8 settembre 1943 quando Fiume viene annessa al Terzo Reich. Goti viene arrestata il 2 maggio 1944, con i genitori e il fratello Tiberio (n.1926), a Cremenaga (Varese), mentre cercavano di attraversare il confine italo-svizzero con documenti falsi. Detenuti nel carcere di Varese, in quello di Como e a San Vittore a Milano, vengono internati nel campo di transito di Fossoli e quindi deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, dove giungono il 23 maggio 1944. Goti è immatricolata con il n. A-5372. Da Auschwitz Goti è trasferita a Wilischtahl (n. di matricola 58837) nel novembre 1944, e quindi al campo di concentramento di Theresienstadt, dove si trova al momento della liberazione il 9 maggio 1945. Sarà l'unica della famiglia a sopravvivere. Goti rientra in Italia nel luglio 1945. Sposatasi Bauer, si trasferisce per diversi anni con il marito ad Asmara in Eritrea.

Il messaggio - "Gentilissima Professoressa Stefania Proietti, con commozione ed emozione ringrazio Lei e il Consiglio Comunale per aver voluto conferirmi l’onorificenza di “Cittadina onoraria per la Pace della Città di Assisi”, insieme agli ultimi sopravvissuti ancora in vita, come me. Con sincero rammarico non posso presenziare alla cerimonia, ma apprezzo commossa il voler dedicare ancora un pensiero di riconoscenza a noi superstiti di quella tragedia, per averne tenuta incessantemente viva la Memoria, negli ultimi 40 anni, nonostante la fatica e il dolore di quanto ciò comportava. Ma ho sempre pensato che se fosse rimasto anche solo un seme di quanto raccontato a migliaia di giovani, ne sarebbe valsa la pena. La città di Assisi è stata, in quel buio periodo, esempio di fratellanza, di non indifferenza, aiutando e salvando cittadini ebrei che altrimenti avrebbero avuto un destino ben diverso.
E di questo sarò sempre riconoscente. Un caldo affettuoso shalom, Goti Herskovits Bauer"

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