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Il decalogo per maestri e allievi di arti marziali per contrastare gli episodi di violenza

Ordine del giorno dei consiglieri Pici, Valigi e Vignaroli: "Rispetto delle regole e degli alti. Sport da contatto da sempre fondamentali nella lotta alla droga ed alla delinquenza"

Un carta di responsabilità "che permetta di isolare quei giovani che tengono comportamenti non rispondenti alle caratteristiche" fondamentali delle arti marziali (cioè rispetto delle regole e degli altri, oltre al rifiuto della violenza come mezzo per raggiungere i propri scopi o sfogare le proprie frustrazioni).

E' quanto propone un ordine del giorno, in discussione oggi in commissione a Palazzo dei Priori, presentato dai consiglieri Luca Valigi, Massimo Pici e Francesco Vignaroli.

"In qualità di amministratore comunale e di appassionato di pugilato ritengo di fondamentale importanza evidenziare la grande utilità della boxe e di tutti gli sport da contatto soprattutto nella lotta alla droga ed alla delinquenza - dice Luca Valigi, consigliere della Lega - È altresì doveroso stigmatizzare le erronee considerazioni fatte da certi organi di stampa nel definire sportivi i delinquenti che, in relazione ai tragici fatti di Colleferro, si sono resi autori dell’omicidio del povero Willy e che nulla hanno a che vedere con le discipline in questione che al contrario insegnano valori di fondamentale importanza!".

Per Massimo Pici "l'ordine del giorno mira a valorizzare l'operato degli istruttori e maestri di arti marziali e cerca di trasformare la proposta sportiva nella creazione di una cultura del rispetto di sé degli altri e delle regole che disciplinano il nostro vivere insieme attraverso la sottoscrizione di una carta di responsabilità, a cura dalla psicologa psicoterapeuta Lucia Magionami. Cerca inoltre di responsabilizzare (moralmente) gli istruttori per l'operato degli allievi, con la proposta di comunicare i nominati dei frequentatori corredato da un brevissimo giudizio tecnico,  all'autorità di pubblica sicurezza".

La carta di responsabilità da sottoscrivere e diffondere tra i praticanti prevede dieci punti:

1) La forza fisica, usata al di fuori delle regole è indice di debolezza e insicurezza di sé;

2) Si è ciò che si fa;

3) Il nostro comportamento ci identifica;

4) La violenza è una scelta, si può scegliere di non esercitarla;

5) I tuoi comportamenti hanno conseguenze;

6) Sei responsabile di ciò che fai;

7) Gli altri vanno sempre rispettati, anche ora usando la mascherina. Se proteggi te, proteggi loro;

8) Non rispondere a provocazioni;

9) Gli altri, i "diversi", sono uguali a te;

10) Insieme si è più forti.

L'ordine del giorno chiede di "pubblicizzare e promuovere la diffusione e l'adesione" a questo decalogo, ma anche una sorta di "patentino" rilasciato dai maestri e istruttori, con comunicazione alle forze dell'ordine, dell'attitudine "al rispetto delle disciplina, al rispetto delle regole e degli altri" da parte dell'allievo.

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