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Strasburgo, è morto Antonio Megalizzi. Il dolore della Marini: "Morto solo perché amava l'Europa"

La presidente della Regione Umbria su Facebook: "Antonio è il figlio, il fratello, l'amico, il nipote di tutti noi. Morto solo perché amava l'Europa"

Antonio Megalizzi è morto. Ferito durante l'attentato di Strasburgo, il giovane giornalista di Europhonica non ce l'ha fatta. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, affida a Facebook il dolore per la tragica morte del 29enne. 

"Antonio  - scrive la presidente Marini - sono i nostri figli, i nostri nipoti, i ragazzi e le ragazze che affollano i palazzi delle istituzioni europee. Sono gli stager nelle istituzioni ed in tanti organismi con sede a Bruxelles, sono i tirocinanti, gli assistenti, i collaboratori, i volontari anche se solo per qualche settimana. Sono i giovani delle nostre famiglie e della porta accanto cresciuti nell'esperienza umana, solidale, europeista dell'Erasmus; sono i ragazzi e le ragazze che parlano inglese, un'altra lingua comunitaria e quella del Paese di origine. Li vedi vestiti simili pur provenienti da 28 paesi europei, fare le stesse cose, ritrovarsi dentro e fuori le istituzioni europee. Ne ho incontrati tanti in questi anni...chi per una intervista , per uno stage, per una collaborazione, anche solo per una semplice esperienza volontaria".

E ancora: "Antonio era tutti loro: appassionati, consapevoli di essere figli di questa casa comune, sensibili più al progetto di Ventotene che non a quello di Mastricht. Poi capita che arrivi a Strasburgo, li nel cuore dell'Alsazia di quella terra contesa per secoli tra Francia e Germania, dove si parla francese, a volte tedesco, dove si mangia tedesco, a volte francese e dove si volle la sede del Parlamento europeo proprio a simboleggiare la pace. Ritrovata in nome dell'Europa. Gia' la Pace... Poi pensi ad Antonio, alla sua mamma, ai suoi familiari, alla sua giovane fidanzata, agli amici e scopri che si può morire nella città simbolo della pace europea per una guerra assurda, che un giovane con il sogno dell'Europa muore oggi nel 2018 per l'Europa. Antonio è il figlio, il fratello, l'amico, il nipote di tutti noi. Morto solo perché amava l'Europa".

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