INVIATO CITTADINO Un 2022 insieme a Tom (al secolo Mario Tomassini) per esorcizzare il covid
Fra biografia, cronaca e autoironia. Dodici mesi che scandiscono un ricordo poco piacevole
Un 2022 insieme a Tom (al secolo Mario Tomassini) per esorcizzare il covid. Fra biografia, cronaca e autoironia. Dodici mesi che scandiscono un ricordo poco piacevole (dato che entrambi l’abbiamo avuto per davvero! E sappiamo che è una brutta bestia).
Ne parlammo quando Mario mi mostrò i disegni realizzati, a pericolo scampato, nel periodo di autoconfinamento nello studio di casa.
Non era convinto di farne un calendario che sostituisse le visioni di Perugia, affabulata attraverso le sue caratteristiche strutturali, storiche, identitarie, linguistiche e antropologiche.
Spigolature cittadine - Perugia è fatta a scale, chi le scende e chi… le sale
Ne abbiamo parlato più volte su questo giornale. Sia che ne raccontasse graficamente, e con salaci battute, il suo essere fatta “a scale”, che ne declinasse gli aspetti meno conosciuti o le antiche Porte.
Dermatologo di professione, e pittore per passione, Mario Tomassini propone un calendario con le Porte della Vetusta
Quest’anno, dunque, è la volta del covid. Ma non quello degli altri (ché sarebbe stata una provocazione di cattivo gusto), ma la diegesi di una vera disavventura in cui è incappato il decano dei dermatologi, già medico del Perugia calcio. Ex frego del Borgo Bello, Mario è profondo conoscitore di storia e storie, intrise di calda e umanissima peruginità. Un personaggio in cui umorismo e cultura si riconducono ad unità.
Riscoprire la Perugia di una volta attraverso il calendario del mitico Tom
Questo calendario è un dono molto atteso da tanti amici che collezionano le colorate efemeridi, dense di persuasa arguzia grifagna. E accompagnate dalle colte e affettuose note di Mimmo Coletti, vecchio complice di queste grafo-birichinate.
A far capo da gennaio, Mario racconta la propria odissea che inizia, inevitabilmente, col ricovero e il dubbio se restare “di qua” o passare “di là”. Cui seguono consulti, scelta della terapia, ossigeno e pannolone (doveva restare immobile a letto). Poi la compagnia di un pappagallo... di plastica e le innumerevoli iniezioni, fatte da un implacabile Pecos Bill della siringa, infilata senza pietà negli esausti glutei del collega. Fino alla recuperata libertà di andare in bagno autonomamente, le dimissioni e il ritorno a casa, confinato nello studio dove ha buttato giù appunti grafici e battute.
Ne esce un calendario specialissimo. Che diverte e fa tenerezza. Ridere, anche, un pochino. Ma soprattutto fa aumentare la stima e l’amicizia neo confronti di Mario. Perché – si sa – la scelta più difficile è quella di fare ironia su se stesso. Riesce solo ai grandi. E Mario è fra essi. Questo è sicuro.