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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il funambolo Andrea Loreni parla in diretta coi ponteggiani della prossima avventura sul cavo teso fino al campanile

Tra battute e ricordi, l'ormai perugino ad honorem ha presentato via Skype gli step dell'impresa che lo vedrà protagonista il 7 dicembre a Ponte San Giovanni

Il funambolo Andrea Loreni parla in diretta coi ponteggiani, riuniti in momento conviviale al Nostrano, e prepara la prossima avventura. Un collegamento skype per ribadire impegni e salutare quello che ormai è divenuto perugino ad honorem.

Il collegamento era stato tentato al momento dei saluti di Clara Pastorelli, assessore al commercio e allo sport (perché quello di Loreni è un evento sportivo a tutti gli effetti). Ma il maltempo aveva ostacolato la comunicazione.

Il tentativo è andato a buon fine un po’ più tardi, quando il pittore Francesco Quintaliani, ormai “amico manager” del principe dei passaggi acrobatici, è riuscito a entrare in contatto. Accanto a lui il consigliere comunale Paolo Befani, il quale ha preso a cuore l’evento che si terrà il 7 dicembre, a Ponte San Giovanni, su una corda tesa fra la piazza del mercato e il campanile.

Parole di simpatia e amicizia, quelle intercorse fra Loreni e vari amici, perugini e ponteggiani. “Sarò da voi il 3. Il 4 mattina inizieremo le prove tecniche. Poi, il 7, l’atteso avvenimento”. Quindi un ringraziamento a Quintaliani che ha preparato “ante eventum” una preziosa grafica, donata nell’occasione a Clara Pastorelli, all’Inviato cittadino e in vendita per contribuire al finanziamento dell’impresa. L’ardito progetto ha un costo rilevante (circa 10mila euro), anche in considerazione della troupe tecnica che affianca l’acrobata. Ma sono numerose le iniziative per raccogliere fondi, compresa una lotteria.

“Ma quel campanile è sicuro?”, scherza Loreni. La risposta giunge attraverso la testimonianza di Georges Chiabolotti, figlio di Alvaro, che costruì il complesso parrocchiale. “Ho impastato io stesso il cemento con le mie mani: quel campanile è ultrasicuro”, scherza. A beneficio dei lettori, ricordiamo che il campanile è un progetto che fa capo al grande architetto perugino Bruno Signorini.

Poi Befani la butta ancora sullo scherzo, impegnandosi personalmente ad affrontare l’impresa, ma… con la fune a terra.

C’è spazio anche per un commosso ricordo di Chiabolotti, uomo generoso che si adoperò per costruire la chiesa e l’ampliamento, il centro giovanile, il campanile. Quando con don Annibale bastava la parola e la stretta di mano. “Me li darai – diceva il grande Alvaro allo stimato sacerdote – quando ce l’hai”. E così fu. Poi un risvolto inedito: si pensava – e potrebbe essere fattibile – di partire dall’Apollo3, dove Georges Chiabolotti risiede. Non è da escludere che si possa fare. Scartata invece l’idea di un passaggio sulla corda tesa fra due lati del Tevere.

Infine i saluti telematici e l’appuntamento con uno spettacolo che terrà i ponteggiani, e non solo, con lo sguardo teso verso l’alto ad ammirare l’ardimentoso funambolo. Poeta dell’aria, filosofo delle altezze.

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