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Amianto nell'acqua: 350 chilometri di condotte sotto esame, analisi dell'Usl Umbria 1

I controlli inizieranno dal mese di gennaio e riguarderanno 50 punti della provincia di Perugia per un totale di 350 chilometri di condotte

Acquedotto sotto la lente. Il dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 e Umbra Acque stanno siglando un protocollo d’intesa per avviare, dall’inizio del mese di gennaio, una serie di indagini a campione sulle condutture dell’acquedotto regionale alla ricerca di fibre di amianto. "Un’indagine  - spiega la Usl - che potrà dare una risposta concreta anche a quei cittadini che avevano manifestato alcune preoccupazioni rispetto al fatto che la maggior parte delle tubature è stata realizzata con fibre di cemento amianto e con il tempo e l’usura potrebbero rilasciare questo tipo di sostanza altamente cancerogena. Il lavoro di campionatura riguarderà un totale di circa 350 chilometri di condotta". 

In base al protocollo d’intesa, spiega la nota della Usl Umbria 1, "è prevista la mappatura completa delle condotte idriche indicando sia la lunghezza sia  il volume complessivo dell’acqua che vi transita ogni giorno. In più è previsto anche un lavoro sull’aggressività delle acque per individuare come potrebbe avvenire il rilascio di fibre. I risultati saranno utili a stilare un piano di lavoro per sostituire le condotte in cemento amianto". 

Il monitoraggio interesserà quasi  tutto il territorio di competenza della Usl Umbria 1 con campionamenti  che vanno da San Giustino fino a Todi, passando per Perugia, Corciano, Deruta, tutti i comuni del Trasimeno, Gubbio, Gualdo Tadino e Scheggia e Città di Castello, per un totale di 50 punti prelievo.

“Al di là dell’assenza di notizie scientifiche sulla correlazione diretta tra condotte idriche in cemento e danni alla salute dei consumatori, da parte del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 – spiega il responsabile Giorgio Miscetti - si è sentita l’esigenza di approfondire il tema attraverso una indagine conoscitiva specificamente volta alla ricerca di fibre di amianto nelle acque della rete potabile del territorio. Ne è nato un progetto che vede coinvolta anche Umbra Acque, ente gestore della rete idrica locale e che, anche grazie alla disponibilità presso il laboratorio di igiene industriale della Usl Umbria 1 della sofisticata tecnologia (SEM) necessaria ad effettuare analisi del genere, vedrà monitorati per circa due anni 50 punti della rete di distribuzione dell’acqua potabile in diverse aree territoriali”.

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