INVIATO CITTADINO La firma di quel protocollo per Media-Etruria potrebbe rivelarsi esiziale per l’aeroporto San Francesco
Assecondando quel progetto, rinunciamo a realizzare nel cuore della nostra Regione il polo plurimodale più importante del centro Italia
La firma di quel Protocollo per Media-Etruria potrebbe rivelarsi esiziale per l’aeroporto San Francesco
È notizia di sicuro interesse la firma del Protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims).
Alta Velocità, c'è il protocollo ufficiale per la nuova stazione Medio Etruria
Ne abbiamo data notizia, ricordando come a siglare l’accordo siano stati il Ministro Giovannini, i presidenti della Regione Umbria, Donatella Tesei, e della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’amministratrice delegata di Rete Ferrovia Italiana Spa (Rfi), Vera Fiorani.
Croce e delizia? Un deciso passo verso la realizzazione della Media Etruria. Via di salvezza, secondo alcuni. Percorso di dannazione, secondo altri. Un bene o un male per l’Umbria?
Spieghiamo perché karakiri. Si tratterebbe di una specie di autolesionismo per l’Umbria. Regione che, inspiegabilmente, vuole addirittura fare da capofila in favore di una nuova stazione ferroviaria in Toscana lungo la Direttissima Firenze-Roma (Rigutino, Bettolle, Farneta, Terontola, Chiusi e altre candidate).
Quale la perplessità. C’è da rilevare che il tutto avverrebbe in un’area che tra l’altro è già stata individuata per la realizzazione di un aeroporto. Insomma, si tratta di un vecchio progetto che la Regione Toscana potrebbe riesumare. E per il San Francesco sarebbero guai.
Con quali conseguenze. Se questo progetto Media-Etruria andrà avanti, rinunceremo a breve sia al raddoppio dell’unica linea (Terontola-Foligno che da 156 anni corre nel cuore della Regione), sia ad avere il Frecciarossa direttamente nelle nostre più popolose città: Perugia Assisi Foligno, Spoleto e Terni.
I rischi nel lungo periodo. Nel lungo periodo perderemo, o ridurremo il peso di S. Egidio, che pur sta confermandosi aeroporto di grande potenzialità per la sua posizione baricentrica per tutto il centro Italia.
Si perderebbe il necessario accoppiamento aria-terra. Com’è noto, Aria e Ferro devono andare in sintonia: lo dicono le direttive europee, ma soprattutto lo dice il buon senso e la naturale economicità delle faccende trasportistiche. Stando alla tesi di quanti ne capiscono.
Insomma: un’autocastrazione. Assecondando quel progetto, rinunciamo a realizzare nel cuore della nostra Regione il polo plurimodale più importante del centro Italia.
Come darsi la zappa sui piedi. La contraddizione risiede nel fatto che stiamo facendo una politica che asseconda gli interessi di un’altra Regione. E non pare questa la mission della politica umbra.
Forse vale la pena di pensarci ancora un po’.