Documenti inediti di Aldo Capitini vengono alla luce dopo mezzo secolo: la donazione della famiglia Stella
Donato, a San Matteo degli Armeni, l’archivio capitiniano della famiglia Stella. Notizia di straordinario interesse per la cultura perugina e nazionale
Donato, a San Matteo degli Armeni, l’archivio capitiniano della famiglia Stella. Notizia di straordinario interesse per la cultura perugina e nazionale. L’annuncio avviene durante una conferenza di Franco Raimondo Barbabella, a San Matteo degli Armeni, sul tema dell’omnicrazia.
Alberto Stella, introducendo l’evento, dichiara: “La mia famiglia farà dono dei materiali inediti che Aldo Capitini donò a mio padre. Dopo mezzo secolo di riservatezza, sono maturi i tempi perché vengano messi a disposizione degli studiosi e di quanti hanno interesse a conoscere risvolti interessanti, e finora ignoti, che contribuiscono a far luce sul profilo di un grande pensatore”.
Alberto, di che si tratta?
“Sono documenti di carattere privato, resoconti di discussioni tra “baroni” universitari per la collocazione di questo e di quello. Confronti con personaggi del calibro di Bobbio e di Calogero”.
Dove verranno depositati?
“Qui, a San Matteo, dove è disponibile la biblioteca del filosofo nonviolento”.
Perché non all’Archivio di Stato?
“Per il momento staranno qui, poi si vedrà”. Alberto Stella ne anticipa un paio. Il primo è una lettera, datata 21 maggio 1964 e indirizzata a Calogero. In essa si accenna a letture di Ugo Spirito, si parla di un convegno a Milano e di impegni per tesi ed esami a Cagliari, dove Capitini era docente.La seconda è una lettera – datata 12 gennaio 1964 – in cui si fa riferimento all’omnicrazia (il potere di tutti) e a questioni di carattere filosofico. Insomma: musica per le orecchie di quanti intendono approfondire quella figura e quel pensiero, perugini e universali.