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Liberty all’Elce. Il villino Cirenei (per i perugini ‘Villa del pelo’) e quell’enorme pino che incombe. Preoccupazione non immotivata

Liberty all’Elce. Il villino Cirenei (per i perugini “Villa del Pelo”, detta anche “del Papavero”) e quell’enorme pino che incombe. Preoccupazione non immotivata.

Al civico 9 di via Annibale Vecchi si trova quel villino, scherzosamente definito “del pelo” in riferimento al fatto che l’architetto Alfredo Cirenei, che lo progettò e lo fece costruire, volle darlo in dono a una delle sorelle Bomboni. Erano sotto i riflettori una coppia di sorelle, divette del cafè chantant. Il professionista s’invaghì di una delle due, la sposò e le donò l’abitazione. Si trattava di Assunta Bomboni, con cui il progettista-costruttore fece dei giri di valzer e dei ‘giri armonici’ al pianoforte. A detta del popolino (aneddoto riferito da Mario Pitzurra nel suo libro “Architettura e ornato urbano liberty a Perugia”), l’architetto aveva una certa dimestichezza col pentagramma e amava assecondare le virtù canore della consorte. [Chissà se avrà intonato l’aria “Amami, Alfredo” della Traviata! Di certo avrà gorgheggiato i motivetti… che piacevano tanto, in voga nel periodo]. I perugini, sempre puntuti, non si lasciarono sfuggire l’occasione di far riferimento all’aspetto sentimental-sessuale della vicenda, apostrofando la costruzione in modo arguto e scherzoso. Con riferimenti “pubici”. Ma senza malanimo.

L’eccellenza del villino è un cancello, costruito dal fabbro Paride Rosi (molto attivo con questo genere di creazioni). Il punto centrale rappresenta un papavero e due omologhi laterali di contorno. Da qui il nome di Villino del Papavero. Anche le ferrature della scalinata interna sono riferibili allo stesso artigiano. Almeno nella parte in basso (quelle superiori sono state rifatte in stile e armonia con le precedenti).

Sopra l’ingresso un balconcino grazioso. Il sottotetto comprende rettangoli ceramici all’interno dei quali sono inserite decorazioni a nastri e pitture floreali, tipiche del gusto dell’epoca. Le maioliche provengono dalla vicina fabbrica “Salamandra” ubicata poco sopra, nell’ex struttura conventuale di San Francesco delle Donne.

Oggi la proprietà fa capo ai coniugi Nazareno Bartocci e Clara Pietrelli.

La preoccupazione, più volte espressa dai titolari, anche alle pubbliche autorità, è legata alla pericolosa inclinazione del colossale pino d’Aleppo che fronteggia il villino dall’altra parte della strada [torneremo in tema con documenti inediti in un prossimo servizio].

Un albero minaccia di cadere sul villino Cirenei

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