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Aeroporto, spunta un fondo di investimenti austriaco. La Regione: "Nessuna offerta ufficiale"

Interrogazione M5S: "Vogliamo trasparenza su Sase e gli investimenti futuri. Perché i soci non sapevano dell'interessamento del fondo"

La domanda l'ha posta anche l'assessore comunale di Perugia, Michele Fioroni: "Perché ai soci della Sase non è stato detto nulla dell'interessamento di un fondo di investimento austriaco per l'aeroporto?". Già perché? La stessa, identica domanda la mettono nero su bianco i consiglieri regionali del Movimento 5Stelle, Liberati e Carbonari, nell'interrogazione all'assessore Bartolini. Il punto in questione è la Sase, la società che gestisce l'aeroporto (finita nell'ultima bufera dopo il passo indietro di AliBlue Malta e la cancellazione dei voli per Trapani e la Sardegna).

E la domanda torna. I pentastellati chiedono "di sapere, alla luce di quanto scritto dal collegio sindacale e dal revisore di SASE, quali sono i progetti dettagliati per gli investimenti di Sase, Sviluppumbria e Regione Umbria nell’aeroporto dei prossimi 12 mesi, basati sul documento programmatico e le intenzioni di queste in merito al rilancio dell’aeroporto umbro, specificando se e quali offerte sono giunte negli ultimi tre anni oltre a quella del fondo Cudos, dando altresì evidenza se tutti i soci di Sase siano stati informati di tutte le offerte ricevute e abbiano potuto esprimersi in merito su ciascuna”. Insoma, perché?

"L’aeroporto  - spiega Carbonari - è gestito da Sase, la quale secondo misura camerale risulta a propria volta partecipata quasi esclusivamente da enti pubblici, tra cui Camera di Commercio di Perugia (37,64 per cento), Sviluppumbria Spa (35,96 per cento), Comune di Perugia (6,25 per cento), Confindustria Umbria (5,54 per cento), Comune di Assisi (2,21 per cento) e in minima percentuale altri comuni umbri (Bastia Umbra, Gubbio, Marsciano e Torgiano). L’annunciato ‘utile’ di bilancio registrato da Sase Spa è fortemente influenzato dal proprio rapporto con enti pubblici. Inoltre, secondo una email giunta agli indirizzi dei consiglieri regionali, sarebbe stato manifestato interesse da parte di un investitore privato (fondo di investimento austriaco Cudos) in occasione di un incontro che si sarebbe svolto il 29 marzo scorso con il consiglio di amministrazione di SASE Spa, il quale ‘entro 10 giorni’ avrebbe dovuto ‘incontrare la presidente della Regione, Catiuscia Marini per informarla del progetto sulla gestione dell’aeroporto’ e spiegando che tale investitore avrebbe voluto procedere a due diligence di Sase Spa. In seguito, sempre secondo quanto scritto in tali email inoltrate ai consiglieri regionali umbri, il presidente di Sase Spa, Ernesto Cesaretti, avrebbe riferito della ‘decisione degli azionisti di non vendere Sase, ma di voler investire per il suo sviluppo e la possibilità di metterla in vendita nel prossimo futuro attraverso una proposta di vendita dove tutti gli interessati possano partecipare’, di fatto impedendo la due diligence e la precisa formazione di una offerta. Da tale corrispondenza telematica non risulterebbe però essere stata fornita alcuna documentazione attestante che tutti i soci pubblici (tra cui Comuni umbri) sarebbero stati resi edotti di tale manifestazione di interesse, delle proposta, potenziali ricadute occupazionali, economiche e turistiche, e che avrebbero votato in modo trasparente per interrompere tali contatti e trattative. E intanto la gestione dell’aeroporto continua peggiorare, vedi i voli cancellati o le perdite incautamente subite come con Flyvolare”.

L’assessore Bartolini, come risposta, ha spiegato che “la scelta di un partner privato è soggetta a gare europee, non al diritto nazionale. Va seguita la strada della procedura aperta. Se noi facciamo una verifica dello stato di salute degli aeroporti che sono intorno, qualcuno è fallito, la Regione Marche sta pompando decine di milioni di euro; allora noi siamo in una situazione, dal punto di vista della gestione economica, un po’ diversa, anche perché dopo quattro anni di perdite che però sono calate, perché partiamo da una perdita di esercizio del 2013 di 1milione 529mila, poi nel 2014 euro 1.176mila, nel 2015 euro 845, nel 2016 euro 320 e quest’anno è il primo anno che la società produce un utile; un utile di 211mila euro. E non è una cosa da poco. Con i conti a posto la società può essere appetibile sul mercato. Sottolineo che non è pervenuta un’offerta ufficiale negli ultimi tre anni. Se Sase deciderà di aprire ai privati, lo dovrà fare nel rispetto della legge. È arrivato il momento di determinare con tutti i soci le strategie per il futuro, l’apertura ai privati, una eventuale ricapitalizzazione o altro".

E ancora: "Esiste un piano quadriennale 2016-2019 che è già stato sottoposto ad Enac, che tra le altre cose prevede: automazione del parcheggio car rental 265mila euro; modifica flussi passeggeri e ripartenze 250mila euro; riqualifica piazzali hangar 185mila euro; riqualifica viabilità fuel farm, cioè dove si prende il gasolio, 45mila euro; più alcuni interventi di natura ambientale. Si sta predisponendo ed è predisposto anche un piano di aggiornamento, che prevede anche un aumento dell’investimento sulla modifica flussi passeggeri aree di partenza, per un totale di 970mila euro”.

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