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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Vivace protesta degli studenti alla sede Adisu di via Benedetta

Dicono: "Per colpa di un QR errato, rischiamo di perdere il diritto all’alloggio"

Vivace protesta degli studenti alla sede Adisu di via Benedetta. Dicono: “Per colpa di un QR errato, rischiamo di perdere il diritto all’alloggio. E sarebbe una vera ingiustizia”.

La situazione degli alloggi. Le camere a disposizione degli studenti hanno subìto un drastico calo. Da oltre 1000 a poco meno di 250. Insomma: riduzione a un quarto.

Quali le ragioni della minore disponibilità. Sono in corso operazioni di riqualificazione in diversi studentati. Anche le palazzine (ex Case Operaie) lungo il viale Zeffirino Faina sono al momento chiuse.

Le ragioni della contestazione. Sta di fatto che, sic stantibus rebus, gli alloggi a disposizione sono stati assegnati agli aventi diritto sulla base della graduatoria. Dunque, Nulla quaestio. Se tutto funzionasse!

Ciò che ha determinato la rivolta è riconducibile ad almeno due circostanze.

Prima di tutto, occorre pagare. Se i vincitori delle borse non pagano entro la giornata odierna rischiano di perdere il diritto all’alloggio. A questo punto, la graduatoria scorrerebbe ed entrerebbero in gioco i primi degli esclusi.

Ma come faccio a pagare se il QR non funziona, perché è sbagliato?”, dicono i ‘rivoltosi’.

“Ci diano almeno l’IBAN sul quale versare. Ma i telefoni non rispondono e noi siamo in ambasce”.

Ma c’è chi potrebbe guadagnarci. Ecco che la calca si gonfia. Anche perché – inutile nasconderlo – la decadenza dal diritto di alcuni significherebbe aprire possibilità ai temporaneamente esclusi. Ma sarebbe un assurdo giuridico, dato che la responsabilità (o la “colpa”) non è riferibile a chi non paga, ma a chi non ha messo gli studenti in condizione di ottemperare all’obbligo del pagamento.

Gli Uffici ammettono l’errore e tranquillizzano. Dicono: “L’errore c’è. È vero che il QR non funziona. Ma siamo in contatto con l’azienda di Pavia che cura il versante informatico. Assicurano, e rassicurano, che tutto potrebbe essere sistemato in giornata”.

Dunque: calma e gesso. Se ne stiano tranquilli. Se non si paga perché ad impossibilia nemo tenetur, verranno prorogati i termini. In modo che nessuno abbia a subire un’ingiustizia palese.

Domani ne sapremo di più.

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