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INVIATO CITTADINO Collegio Adisu, si celebra l’amicizia italo-marocchina

Donata una fontana, costruita a Rabat

Collegio Adisu di corso Garibaldi. Si celebra l’amicizia italo-marocchina sotto il segno dell’acqua. Donata una fontana, costruita a Rabat e collocata nel cortile della Residenza Universitaria “G. Ermini” di Via Benedetta 42.

Acqua francescanamente “pretiosa et casta”, celebrata dalla nostra Fontana Maggiore (ci ricorda il prorettore Unistra Marini) e presente nella cultura e nella religione. Tanto che un imam ventiseienne ne recita in canto dei versetti del Corano, evocandone la funzione rituale come simbolo di vita e purificazione. 

FOTO - Collegio Adisu di corso Garibaldi. Si celebra l’amicizia italo-marocchina sotto il segno dell’acqua. Donata una fontana, costruita a Rabat


(foto Sandro Allegrini)

L’iniziativa sgorga dalla sinergia fra Adisu, l’Associazione Amici Adisu, le Istituzioni Umbre e Marocchine, in proficuo dialogo in materia di diritto allo Studio, formazione, accoglienza e cooperazione internazionale.

Anche tramite la sottoscrizione di appositi protocolli, si collabora in àmbiti di formazione, agricoltura, green economy, sanità, partenariato strategico multinazionale. Occasione utile per il rinnovo di convenzioni, sottoscritte nel 2010, legate alla Programmazione economica “Vision 2030”, voluta ed approvata da Re Mohamed VI nel 2022.

Perugia anticipa così di un giorno la Giornata Mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo, promossa dall’UNESCO. Ricorrenza che appunto cade in data odierna.

Salone d’Onore della Residenza, amichevole benvenuto di Giampaolo Marras che declina fasi e finalità di questa storica amicizia fra i due Paesi. Risposta entusiastica di Mustapha El Azzab che ringrazia la città, ricordandone le tante presenze di studenti marocchini, la vocazione all’accoglienza, il sentirsi a casa. Concludendo con uno stentoreo “Viva l’Italia!”.

Saluti di autorità delle due Università, dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale (Cicchi e Arcudi), del Console Abdelhak Jniyen, del Ministro Plenipotenziario presso l'Ambasciata, Mohamed El Kassimi,  di Luigi Rossetti, Commissario straordinario Adisu, dei rappresentanti della comunità studentesca.

I nostri, con cappelli e mantelli rituali, intonano un simpatico “Gaudeamus” (con qualche involontaria violenza al pentagramma) a lode e onore della tradizione goliardica del Griphonatus perusinus.

Quindi Amici Adisu dona il volume del poeta calabro-perugino Francesco Curto, che celebra il primo mezzo secolo al servizio della poesia, ad Abdelhaq Jniyen, Console Generale in Roma, che riceve anche il libro di Paolo Ficola, “L’Umbria vista dall’alto”, contenente una esauriente narrazione dell’Umbria in chiave storico-ambientale-fotografica.

Poi l’inaugurazione della Fontana, in mosaico coloratissimo (ricordando la convenzione tra Deruta e la Fondazione Hassan II per lo sviluppo dell’artigianato artistico), con breve cerimonia, inni nazionali, bandiere. L’acqua sgorga in flusso (attenzione: non potabile), mentre il cielo spruzza una pioggerellina augurale.

Poi tutti alla cerimonia del the e luculliano rinfresco, offerto dall’Organizzazione internazionale della Comunità del Marocco in Italia. Uomini e donne in costumi tradizionali. Ma anche ragazze in modalità occidentale, col fascino d’oriente e la calata perugina o fratticiolese: hanno visto la luce in Italia e condividono culture, linguaggio, mode e modi con elastica intelligenza.

Momenti si scambio, condivisione, dialogo. Nella regione di Francesco, nella città di Capitini. Dove la parola “apertura” è molto più che un flatus vocis.

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