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Chiesa del Gesù, addio. La comunità Barnabita, ridotta a soli tre componenti, lascia la città

Momento di tristezza, danno per cultura e fede dei perugini. La decisione presa dal Capitolo provinciale di Trani

Chiesa del Gesù, addio. La comunità Barnabita, ridotta a soli tre componenti, lascia la città. “Momento di tristezza”, commenta padre Antonio Manzana, trentino, da 13 anni a Perugia.

“Vede – dice – siamo in tre con una somma d’età di quasi due secoli e mezzo: io ne ho 69, gli altri due ne contano 87. Così non si poteva andare avanti e il Capitolo provinciale svoltosi di Trani, ha deliberato di chiudere ben 3 case. Altrettante sono state chiuse nel triennio 2015-2018”.

Quale il problema? La mancanza di vocazioni. Ma non la carenza di fedeli. O almeno non più che altrove. Infatti le liturgie al Gesù sono seguite, sia nei feriali che nei giorni festivi.

La tradizionale presenza dei Barnabiti data dal 1607: oltre quattro secoli di ininterrotta collaborazione con la città.

Ma ormai la decisione è presa e se ne andranno a breve. La chiesa verrà conferita al Fec del Ministero degli Interni e chissà se i perugini la troveranno ancora aperta.

“Comunque, il nostro superiore – ricorda padre Antonio – ha chiesto al cardinale di provvedere a un rettore che possa presiedere all’organizzazione delle celebrazioni. Ma la chiesa non sarà aperta con continuità, come è accaduto fino ad oggi”.

Giorno triste quello in cui i perugini non potranno più recarsi al Gesù per recitare una preghiera. O anche semplicemente per ammirare l’affresco della volta del Carlone o quell’altare meraviglioso, costruito nel 1613 con colonne di nero africano provenienti dalla chiesa di Sant’Angelo. E i celebri tre oratori sovrapposti, meraviglia delle meraviglie… si potranno ancora visitare?

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