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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Via Torelli, quella linea dell’acquedotto è un colabrodo

Anche due guasti in tre giorni. Disagi e spese inutili. Nuovo intervento

Via Torelli, quella linea dell’acquedotto è un colabrodo. Anche due interventi in tre giorni. Una spesa consistente per riparare ciò che è ormai da buttare. Si attappa un buco qui e, poco dopo, se ne apre un altro a qualche palmo di distanza.

Danni e disagi che si ripetono all’infinito. Anche nel pomeriggio di sabato 4 febbraio, un nuovo guaio alla base della via che congiunge San Galigano con via Annibale Vecchi attraverso via Calindri.

Grossa perdita che ha comportato l’allagamento della corsia garage di un grosso edificio.

“La perdita era stata segnalata fin dal mattino”, dichiara uno dei residenti nel condominio.

“Purtroppo, a causa del ritardato intervento, e del mancato rifornimento idrico, l’autoclave in funzione è rimasta senza acqua, subendo una rottura che ha comportato un danno consistente”. Concludendo: “Sarà cura dell’Amministratore chiedere i danni”.

Intanto, l’accesso alla rampa è stato aperto e il danno riparato. Ma altri guasti sono in agguato. More solito. Da pochi minuti (sono le 8:30 di lunedì 6 febbraio) si sta intervenendo su una valvola all’altezza della fermata del buxi. Con i disagi conseguenti, anche perché dei veicoli in sosta ostacolano la libertà di movimento [non ci voleva molto ad apporre un avviso indicante i lavori!]. 

FOTO - Via Torelli, quella linea dell’acquedotto è un colabrodo


(foto Sandro Allegrini)

PS: Quei ripristini approssimativi e quelle buche sulla sede stradale. I tanti interventi e conseguenti ripristini hanno creato una strada a macchie di leopardo, costellata di buche scassa-pneumatici, cuscinetti e sospensioni. I veicoli, e i residenti, non ne possono più.

Sarebbe più economico e razionale sostituire la vecchia linea in ferro con quelle attuali in pvc. I continui interventi sono di certo più costosi. Oltre a causare disagi e inconvenienti all’ordine del giorno.

Se RuggeroTorelli, medico e poeta in dialetto perugino, fosse stato tra noi, ci avrebbe di certo ricavato uno dei suoi sonetti sapidi e puntuti.

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