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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Alto Tevere Today Città di Castello

San Giustino: baby-calciatori a scuola di fair play prima di scendere in campo ed iniziare a tirare i calci al pallone

Prima di iniziare l’allenamento accanto al pallone uno accanto all’altro i foglietti con i pensieri che hanno scritto su rispetto dell’avversario, regole e solidarietà

Baby-calciatori a scuola di fair-play prima di scendere in campo ed iniziare a tirare i calci al pallone: il risultato può attendere prima di tutto le regole di convivenza e rispetto degli “avversari”. Su iniziativa del proprio allenatore, Luca Puletti, 39 anni, tifernate, con qualifica UEFA B, di professione insegnante, un gruppo di bambini classe 2013 iscritti al settore giovanile del Lama calcio, hanno preso carta e penna e scritto su alcuni foglietti a righe e quadretti, alcune considerazioni e pensieri sulle regole che stanno alla base della vita quotidiana e del tempo libero, sport compreso.

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Ne è venuto fuori un “collage” davvero significativo e commovente al tempo stesso che ha colpito in maniera positiva lo stesso allenatore e i dirigenti della società orgogliosi di poter annoverare fra i propri iscritti dei bambini con uno spiccato senso di solidarietà e rispetto del prossimo. Tutto è nato quasi per caso come racconta mister Puletti, appassionato e competente “educatore” sportivo con alle spalle diverse esperienze in alcune società dell'Alta Valle del Tevere, da qualche anno a Lama ad occuparsi di settore giovanile.

“In questo periodo ricominciano le attività e gli allenamenti e quest'anno mi è stato affidato un gruppo di bambini del 2013 – ha precisato Luca Puletti – ed il primo giorno di allenamento dopo la pausa estiva ho chiesto ai piccoli calciatori perché avessero scelto questo sport, se per loro era importante fare sport e perché. Dal primo giro di colloqui è emerso che molti di loro, quasi tutti, hanno scelto di giocare a calcio perché è uno sport di squadra e così ritrovano anche i loro amici e compagni di scuola a fare questa attività. E poi però sono venuti fuori anche i concetti di comunità e quello di regole. Ed è proprio da qui che mi è venuto lo spunto di chiedere direttamente a loro di condividere quali fossero le regole da rispettare, quelle che ritenessero più giuste, proprio perché quando siamo in tanti ci sono delle cose che si possono o non si possono fare.” “Prima di congedare i ragazzi, ho chiesto poi di portare al prossimo allenamento un foglio con su scritte le "regole" che ci eravamo detti e pensare se c'era da aggiungere anche altro.”

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“Il risultato è stato davvero straordinario e prima del ritorno in campo ogni bambino mi ha consegnato il proprio foglietto con dei pensieri davvero significativi – ha proseguito Puletti – che ho messo in fila l’uno accanto altro vicino al pallone per condividerli ed aprire un confronto breve ma intenso”. “Questo è un ottimo esempio di cittadinanza attiva dei nostri giovani che saranno il futuro. Lo sport in questo aiuta perché come molti dicono, è una vera e propria palestra di vita”, ha concluso Puletti prima di ricordare un simpatico “siparietto” che ha visto protagonista uno dei ragazzi che sceso dalla macchina del genitore che lo accompagnava, ha notato che un compagno aveva il foglietto da con le sue regole scritte ed ha "costretto" il genitore a riportarlo a casa per prendere il foglio che si era dimenticato. È stato molto carino”.

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