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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Città di Castello, arresto Pecorelli: lunedì 12 dicembre giornata chiave per il futuro dell'imprenditore

Ci sarà la convalida della richiesta di estradizione da parte dell'Albania

Lunedì 12 dicembre (domani) ci sarà la convalida da parte della Corte d’Appello di Perugia, dopo che gli atti dell’arresto di Davide Pecorelli sono stati trasmessi al Procuratore Generale di Perugia dottor Sergio Sottani.

Il legale di Pecorelli, l'avvocato Andrea Castori, ha già evidenziato che '' se la convalida darà esito positivo per l'estradizione, chiederemo una nuova udienza''.

Le manette ai polsi dell' imprenditore con diversi negozi a Sansepolcro ed arbitro nella sezione di Arezzo, noto anche come ''Il Conte di Montecristo'' sono scattate sabato, quando Pecorelli era nella sua casa di Lama, su richiesta della procura di Puka e della polizia giudiziaria albanese. Il quarantasettenne altotberino, è stato accusato dii ben cinque ipotesi di reato, fra cui: frode; profanazione di tombe; azioni che impediscono la scoperta della verità; distruzione di beni mediante incendio, tutti reati che aveva compiuto con l'aiuto di altre persone. Infine l'imprenditore era stato accusato pure di attraversamento illegale del confine di Stato.

Adesso ci sono diversi passaggi prima di arrivare al termine: intanto l’estradizione è condizionata al requisito della. doppia incriminazione: significa che i 5 reati per la procura albanese domanda l’estradizione devono essere previsto come reato anche dalla legge penale italiana. Se c'è corrispondenza, ci deve essere deliberazione della Corte d’Appello: convalida fissata per lunedì 12 dicembre. Contro la decisione, eventualmente positiva, della Corte d’Appello italiana è ammessa una prima istanza e poi il ricorso per Cassazione. Ultima parola al Ministero della Giustizia italiano, che dovrà decidere se estradarlo o meno.

Intanto in Albania questa vicenda va avanti: la Procura di Puke ha già aperto diversi fascicoli a carico di cittadini che avrebbero collaborato e aiutato Pecorelli a inscenare il delitto, ''per sottrarsi a debiti finanziari contratti in Italia''.

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