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Città di Castello, l'anziana madre muore per denutrizione: condannato il figlio per maltrattamenti

Insieme all'uomo alla sbarra anche la sua compagna

Sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione, l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e al pagamento di una provvisionale di 20 mila euro, oltre a un danno da valutare in sede civile. Si chiude così il processo a carico di un cinquantenne di Città di Castello, e della sua convivente, accusati entrambi di maltrattamenti in concorso verso l'anziana mamma.

Secondo l'accusa, infatti, avrebbe maltratto e picchiato la mamma dell'uomo, tanto da provocarne la morte. Una storia fatta di convivenza violenza, di botte e vessazioni continue, durate mesi forse anni. Un quadro tanto drammatico, quanto doloroso, un figlio che non cura la madre, anzi che ne causa cadute e che ne peggiora la situazione, fino a portarla alla morte.

E oggi c'è stato l'ultimo capitolo di questa lunga e dolorosa storia. In udienza il pm, Raffaele Cantone, aveva chiesto una pena di 3 anni, istanza che ha trovato d'accordo anche i legali di parte civile, l'avvocato Marcello Pecorari e Stefania Ciampelli, che rappresentavano l'altra figlia della settantenne deceduta insieme alla nipote, appena ventenne, che erano già costituite parte civile.

La coppia, invece, era difesa dall'avvocato Remo Rosadini (di Sansepolcro). Il giudice, Piercarlo Frabotta, dopo aver ascoltato le richieste di tutte le parti, si è ritirato e alla fine ha espresso la sentenza di colpevolezza per i due.


 


 

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