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Città di Castello, primi rimborsi di Umbra Acque ad utenti che risiedono in zone non coperte da servizio di depurazione che hanno fatto domanda

“Grazie all'ente per la pronta risposta dopo aver spedito la richiesta di rimborso”

“Bisogna rendere consapevoli i tifernati che il pagamento in bolletta a Umbra Acque del canone di depurazione non è dovuto qualora non beneficino del servizio”. Questo era il punto dell’interrogazione di Fabio Bellucci (consigliere comunale “Lista Civica Luca Secondi Sindaco”), che in Consiglio comunale, la scorsa primavera aveva chiesto di sapere quali iniziative intendeva assumere la giunta “per favorire il recupero da parte degli utenti delle somme indebitamente versate al gestore, con particolare riferimento agli anziani che hanno maggiori difficoltà nelle procedure telematiche per la richiesta di rimborso”. “La questione posta è seria e importante – aveva risposto l’assessore competente Mauro Mariangeli – per cui come amministrazione prendiamo l’impegno a fare il possibile per informare i cittadini che non sono tenuti a pagare costi per i servizi di cui non usufruiscono e che quanto pagato può essere rimborsato. Potremmo richiedere al gestore Umbra Acque di condurre una ricognizione approfondita della situazione, finalizzata a esonerare d’ufficio gli utenti dal pagamento del servizio di depurazione, qualora non ne beneficino”. Nel presentare l’interrogazione Bellucci aveva evidenziato come “la questione dell’indebito pagamento in bolletta del costo di depurazione interessi cittadini residenti nelle frazioni a sud e a nord del Comune”. Citando la sentenza n. 335 del 2008 della Corte Costituzionale, aveva poi ribadito che “non è legittimo il pagamento del canone di depurazione qualora l’utente non benefici del servizio e che devono essere rimborsate dai gestori le spese erroneamente sostenute dai cittadini (per il pagamento in bolletta delle quote riguardanti lo scarico dei reflui in fognatura e la depurazione delle acque) nei 10 anni precedenti”. “Bisogna fare in modo che i cittadini possano esercitare i propri diritti, soprattutto coloro che hanno maggiori difficoltà a informarsi e a gestire le procedure telematiche”, aveva concluso Bellucci, preannunciando sviluppi della situazione. Che ci sono stati in parte come da lui stesso annunciato oggi. “Nel corso dell’anno – precisa Bellucci - i cittadini delle frazioni, che fino ad oggi hanno pagato questo servizio non dovuto e hanno già fatto richiesta di rimborso, hanno raggiunto cifre ragguardevoli con bollette in accredito che vanno da 800,00 a 1.700,00 euro. Ci sono però utenti che non hanno ancora proceduto alla richiesta di rimborso sia per incredulità e sia per mancanza di pubblicità di questo diritto. Ne è la prova che, nella frazione di Petrelle, alcuni giorni fa sono state inviate ad Umbra Acque n.2 domande di rimborso, quindi vi invito a controllare le vostre bollette.” “Nella interrogazione presentata la scorsa primavera chiedevo se fosse stato possibile che Umbra Acque, sapendo quali sono le frazioni non coperte da servizio di depurazione, verificasse d’ufficio chi ancora deve usufruire del rimborso spettante senza che l’utente debba fare tutto il percorso di richiesta, constatato che diversi utenti essendo anziani hanno difficoltà nell’esplicare tale richiesta (non tutti hanno il computer per scaricare il modulo di richiesta rimborso)”. Nell’invitare i cittadini che ancora non lo avessero fatto ad esercitare tale diritto di richiesta, il consigliere comunale, Fabio Bellucci, ringrazia Umbra Acque per la pronta risposta dopo aver spedito la richiesta di rimborso. La nota del consigliere si conclude con l’elenco delle zone del comune non coperte da depurazione: Mezzavia, Petroia, Morra, Volterrano, Lugnano, Bonsciano, Petrelle e Sterpeto.

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