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Città di Castello, sequestrata una porzione del cantiere per la variante del Cassero, le opposizioni: ''Si faccia chiarezza''

Arcaleni (Castello cambia) ha preparato una interrogazione sulla vicenda, così come Eda Rossi e Riccardo Leveque (Fratelli d'Italia) ed Andrea Lignani Marchesani (Castelo Civica)

Dopo la risposta del Comune, si registrano diverse prese di posizioni su quanto accaduto nella giornata di giovedì 9 settembre.

La prima è quello di Emanuela Arcaleni, consigliere comunale di Castello Cambia, che in un anota sottolinea di aver ''appreso che in data 9 marzo una parte del cantiere aperto per la realizzazione della variante del Cassero è stata transennata riportando un’ordinanza dei Carabinieri Forestali che indica “Materiale sottoposto a sequestro penale”, ho presentato un’interrogazione per conoscere i motivi di un provvedimento così repentino che riguarda un cantiere aperto da pochi giorni'' .

''Si vorrebbe capire – ha aggiunto Arcaleni - quali saranno le conseguenze per il prosieguo dei lavori e se ciò sarà motivo di allungamento dei tempi di consegna dell’opera finita, che ha già provocato la chiusura parziale del parcheggio Ferri fino ad ottobre: se il cantiere dovesse subire ritardi consistenti, ci sarebbero ulteriori disagi per i cittadini e i turisti che vogliano recarsi in centro''.

L'esponente di Castello Cambia incalza ancora evidenziando che ''L’amministrazione ha consegnato a febbraio 2023 alla ditta incaricata i lavori per la realizzazione della Variante del Cassero, e risulta quanto meno anomalo che arrivi un provvedimento del genere così nell’immediato. L’investimento con fondi europei da 1 milione e 400 mila euro, cofinanziato dalla municipalità tifernate per 400 mila euro nell’ambito della programmazione di Agenda Urbana, prevede la consegna lavori entro il 2024 con la realizzazione di una rotatoria tra la discesa di via Antimo Marchesani e il parcheggio di piazzale Ferri, da cui partirà un tratto stradale alternativo all’attuale strettoia sotto il bastione, aggirando le case collocate nell’area e ricongiungendosi alla strada esistente all’altezza del parcheggio Raniero Collesi. Ci auguriamo proprio che la problematica sia minima e veloce da risolvere''.

Il secondo, invece, porta la firma di Elda Rossi, Riccardo Leveque ed Andrea Lignani Marchesani, che in un documento evidenziano il '' Gravissimo, più grave del fatto in se, minimizzare il sequestro penale da parte dei Carabinieri forestali presso un cantiere pubblico. Un atto che può comportare ritardi di realizzazione per un evidente errore fatto o in fase di progettazione o da chi effettivamente eseguiva i lavori non può essere derubricato a mero intoppo burocratico. L'area sequestrata infatti non sarebbe stata sottoposta ad esproprio preventivo ma sarebbe tutt'ora di proprietà privata e quindi non nella disponibilità del cantiere. Qualcuno ha sbagliato e la responsabilità deve emergere, non per un clima da caccia alle streghe che non ci appartiene, ma per una trasparenza che è totalmente mancata nelle  prime dichiarazioni dell'Amministrazione comunale a riguardo tese a un'ingiustificata minimizzazione. A tal fine di trasparenza è stata protocollata in data odierna l'interrogazione'' .


 

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