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Città di Castello, presepe in ferro battuto con materiale riciclato e piatto di “cappelletti” in acciaio inox simbolo della tradizione culinaria delle festività

Due inedite e raffinate opere del “maestro” fabbro, Gabrio Grilli, pluridecorato campione ed erede di una dinastia familiare di artisti del “ferro”

Presepe in metallo realizzato con materiale riciclato frutto della lavorazione del ferro dal “re” dei fabbri, il maestro, Gabrio Grilli, pluridecorato campione della “forgiatura”. Non passa certo inosservata la rappresentazione della natività nel cuore del centro storico in uno degli angoli più suggestivi, piazza delle Oche, all’ingresso della bottega una delle più antiche di Città di Castello dedite alla lavorazione del ferro battuto. All’inizio del Novecento la bottega fu aperta dal nonno di Gabrio Grilli, Costantino, in Via delle Santucce in pieno centro storico. Successivamente la sede fu spostata in Piazza delle Oche, nelle vicinanze, una caratteristica piazzetta nel cuore del quartiere della Mattonata: a Costantino succedette il figlio Oreste e poi il figlio Gabrio, quindi la lavorazione del ferro battuto è stata ininterrotta per ben tre generazioni. Incastonato nella facciata in pietra della bottega, il presepe in ferro battuto, con tutte le scene e i particolari della natività, compresi gli strumenti di lavoro, incudine, martello e fuoco accesso, si presenta in tutta la sua bellezza ed originalità ai numerosi tifernati e turisti che transitano da quelle parti e si soffermano ad ammirarlo e fotografarlo. Nella “capitale” dei presepi, con la XXIesima edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale in corso di svolgimento fino a domenica 8 gennaio nella Cripta del Duomo, realizzazioni inedite come quella del maestro Grilli arricchiscono l’offerta di opere anche al di fuori della rassegna ufficiale. Oltre al presepe in “ferro battuto”, Gabrio Grilli ha realizzato anche un’altra opera davvero inedita dedicata al piatto simbolo della tradizione culinaria umbra ed altotiberina, specie nelle tavole delle festività: i “cappelletti” in brodo. Davvero un lavoro singolare e minuzioso nella cura dei particolari che riproduce la prelibatezza gastronomica che si tramanda di generazione in generazione, in acciaio inox.

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