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Città di Castello, trasporto in emergenza: ''I tetti di spesa per il personale non consentono all’Usl di assumere personale''

Il sindaco Secondi risponde all’interrogazione del consigliere Brunelli (Pd)

“Le vigenti disposizioni vincolanti, nazionali e regionali, riguardanti il tetto di spesa per il personale dipendente non consentono all’Usl Umbria 1 di procedere ad assunzioni da destinare all'eventuale internalizzazione del servizio di trasporto in emergenza-urgenza”. Lo ha reso noto il sindaco Luca Secondi rispondendo all’interrogazione del consigliere del Pd Roberto Brunelli circa la situazione del trasporto in emergenza-urgenza dell’ospedale di Città di Castello. Nel far presente che “altri ospedali hanno scelto la via dell'internalizzazione del personale per assicurare stabilità ed adeguata formazione al fine di rispondere in modo impeccabile alle esigenze del trasporto di emergenza”, il rappresentante della maggioranza aveva chiesto conto delle intenzioni dell’azienda sanitaria in vista della scadenza dell’attuale appalto per il servizio e aveva invitato il primo cittadino a “valutare l'opportunità di aprire un tavolo di confronto con USL Umbria 1 per risolvere in modo definitivo, chiaro e professionale, la situazione della gestione del servizio di trasporto 118 per il presidio ospedaliero di Città di Castello”. Nel leggere in aula la comunicazione inviata dai vertici dell’Usl Umbria 1, il sindaco Secondi ha ripercorso le tappe dell’affidamento dei servizi oggetto dell’interrogazione, fino all’ultima procedura di gara indetta dall’azienda nel dicembre 2021, che è stata impugnata dinnanzi al Tar dell’Umbria per il presunto contrasto della normativa nazionale e regionale con quella europea. Nel riferire che, in attesa della definizione giuridica della questione, il servizio di trasporto in emergenza-urgenza sia stato affidato in base al codice degli appalti alla società First Aid One Italia fino al 31 dicembre 2022, il primo cittadino ha fatto presente che “qualora il Tar desse ragione all’Usl Umbria 1, per l’affidamento del servizio in emergenza-urgenza in base alle normative regionali si andrebbe verso il mondo del volontariato e comunque no-profit, con esclusione della clausola sociale prevista dal codice degli appalti, quindi dell’obbligo per il nuovo esecutore del servizio di assorbire prioritariamente il personale dipendente dell’esecutore precedente”. “Quanto afferma l’Usl Umbria 1 in modo netto – ha puntualizzato Secondi - è poi che non c’è alcuna intenzione di internalizzare il servizio di emergenza-urgenza per questioni di tetti di spesa per il personale”. In sede di replica, il consigliere Brunelli ha auspicato che si possano creare le condizioni per garantire il futuro lavorativo degli autisti del 118”.

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