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Città di Castello, mercoledì in Duomo i funerali del commendatore Antonio Gasperini

Tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia da parte di enti e istituzioni

Si terranno domani, mercoledì 21 settembre, al Duomo di Città di Castello, i funerali del commendatore Antonio Gasperini. La funzione religiosa inizierà a partire dalle 15,30.

La camera ardente è stata allestita nella casa dove Gasperini ha sempre vissuto, nella prima periferia della città: un flusso ininterrotto di amici e conoscenti ha voluto dare l'ultimo saluto al commendatore anche prima della funzione religiosa.

"Un amico, un punto di riferimento per tutti noi nella vita quotidiana e nei diversi ambiti professionali e associativi dove abbiamo collaborato insieme avendo sempre davanti lo sviluppo sociale, economico, culturale e produttivo e il bene della nostra comunità locale – ha detto l’avvocato, Fabio Nisi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello e dell’Associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio - La scomparsa del Grande Ufficiale Antonio Gasperini ci addolora e ci spinge ad andare avanti sul solco già intrapreso in tanti di attività all'interno di organismi bancari, fondazioni, associazioni ed altre realtà del nostro tessuto sociale. I ricordi belli sono tanti ed in particolare la dedizione e orgoglio con cui l'amico Antonio Gasperini portava avanti i numerosi e prestigiosi incarichi che ha ricoperto in ambito bancario ed associativo, in particolare nella Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello dove ha lasciato un segno indelebile. A nome del Consiglio di amministrazione e dei soci rivolgo alla figlia Alessandra, alla nipote Elisa ed al genero Eros Colcelli le più sentite condoglianze".

Anche la Sezione Alta Valle di Confindustria Umbria ha voluto ricordare Gasperini. L'imprenditore ha partecipato alle riunioni della territoriale dell’Alta Valle del Tevere di Confindustria Umbria fino a che gli è stato possibile ed è rimasto fino alla fine un punto di riferimento per la sua terra.

“La scomparsa del Commendator Antonio Gasperini rappresenta una grave perdita per il nostro territorio – sottolinea Raoul Ranieri, presidente della Sezione Alta Valle del Tevere di Confindustria Umbria - Imprenditore stimatissimo da tutti, è stato eletto e riconfermato per tanti anni alla guida dell’Associazione industriali dell’Alta Valle del Tevere ed uno dei punti di riferimento più autorevoli dell’economia locale. Anche negli ultimi anni della sua vita non ha mai mancato di portare il suo sempre costruttivo contributo all’attività dell’Associazione”.

Antonio Gasperini aveva dedicato gran parte della vita alla sua impresa, lo Scatolificio Gasperini di cui è stato titolare e presidente insieme alla figlia Alessandra e al genero Eros Colcelli amministratori delegati. L’impegno in azienda non gli ha impedito di dedicarsi anche al mondo associativo, oltre ad aver guidato la territoriale per più mandati è stato presidente della Sezione Grafica e Cartotecnica di quella che allora era Assindustria Perugia.

“Antonio – ricorda Ranieri – è stato uno straordinario imprenditore dedito al lavoro e alla vita associativa. Profondo conoscitore del suo settore e da sempre innamorato della sua città e della sua terra. Ci mancherà davvero molto”.

Non poteva mancare, il cordoglio dei sindacati. In una nota Cgil, Cisl e Uil dell'Alto Tevere esprimono cordoglio per la scomparsa del commendatore Gasperini, “un imprenditore – dicono - con cui ci siamo confrontati sempre nel reciproco rispetto, anche durante lo scontro sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quando era presidente delle federazione degli industriali dell’Alto Tevere”.

“Lo scatolificio Gasperini – scrivono in una nota i tre responsabili territoriali, Fabrizio Fratini (Cgil), Antonello Paccavia (Cisl) e Sandro Belletti (Uil) - ha rappresentato nella sua lunga storia un insediamento produttivo molto rilevante per l’economia del territorio (e non solo), ed è stata una palestra per delegati e dirigenti sindacali a partire dalla stagione dell’autunno caldo, anche dal punto di vista della contrattazione aziendale sindacale, che ha visto accordi, mobilitazioni e alta adesione agli scioperi per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. Così come è stato decisivo per la nascita della Cartotecnica Tifernate”.

“Gasperini – proseguono i rappresentanti sindacali - ha avuto un forte legame e radicamento al territorio tifernate, rivestendo numerosi e importanti incarichi pubblici, e come Presidente Avis (attualmente Presidente Onorario) ha sempre coinvolto e invitato Cgil, Cisl, Uil. Un personaggio che appartiene alla storia di Città di Castello e rappresenta per il sindacato una controparte reale e legata al territorio, mentre oggi spesso il confronto sindacale avviene con proprietà fantomatiche (fondi azionari), fantasma (le famose scatole cinesi), e talvolta “prepotenti” (multinazionali)''.

Anche i vertici della Mostra nazionale del cavallo si uniscono al cordoglio. “Ci uniamo al cordoglio della comunità tifernate per la scomparsa del grande ufficiale Antonio Gasperini, personaggio simbolo dell’industrializzazione di Città di Castello negli anni Sessanta, che, con passione e capacità di valorizzare risorse e talenti del territorio, è stato tra i protagonisti della nascita e della crescita della Mostra Nazionale del Cavallo”.

E’ quanto dichiara il presidente dell’Associazione Mostra Nazionale del Cavallo Marcello Euro Cavargini, che a nome del consiglio direttivo del sodalizio rivolge “le più sentite condoglianze e la più sincera vicinanza” ai familiari, la figlia Alessandra, la nipote Elisa e il genero Eros Colcelli.

“Insieme a personaggi come Riccardo Gualdani, Dante Gaggi, Mario Biagioni, Mario Guerri, Sergio Polenzani, Furio Ferri e Francesco Venturini – prosegue il presidente – fu tra i primi a credere che il cavallo potesse scrivere una storia di sviluppo economico, culturale e sociale nella nostra città e a sostenere l’esperienza appassionante della Mostra Nazionale del Cavallo, che nel tempo è arrivata a essere conosciuta e apprezzata come la seconda manifestazione equestre più importante in Italia dopo Fieracavalli di Verona”.

“Oggi – conclude Cavargini a nome del consiglio direttivo - insieme alle istituzioni pubbliche socie sentiamo la responsabilità di onorare con il nostro impegno l’eredità importante che ci è stata lasciata, un patrimonio della città di cui dobbiamo essere tutti all’altezza”.

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