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Altotevere, il commissariato di Polizia "festeggia'' i 30 anni: istituita la sala protetta dove ascoltare donne e minori

Al taglio del nastro: Francesco Messina, direttore centrale anticrimine; Armando Gradone, prefetto di Perugia e Giuseppe Bellassai, Questore di Perugia

Un compleanno davvero speciale, quello del commissariato. Non è stata solamente la celebrazione di 30 anni di attività, ma la volontà di essere sempre vicino a chi non si può difendere. Con questa filosofia è nata la stanza per le audizioni protette per le donne vittime di violenza e per i minori, realizzata grazie al contributo del “Lions Club Host” di Città di Castello. Presente al taglio del nastro anche il Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina.

A benedire la sala è stato il vescovo di Gubbio e Città di Castello, Mons. Luciano Paolucci Bedini.

A seguire, il Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina, con il Questore di Perugia Giuseppe Bellassai, ha incontrato il personale del Commissariato ricordando “trent’anni di impegno costante al servizio delle comunità locali, nella consapevolezza che la crescente domanda di sicurezza impone un approccio al lavoro di poliziotto quotidianamente improntato alla dedizione e alla professionalità”.

Successivamente presso il Teatro degli Illuminati si è tenuta la cerimonia per i 30 anni di presenza della Polizia di Stato a Città di Castello che si è aperta con gli interventi del Questore di Perugia, Giuseppe Bellassai; del Sindaco di Città di Castello, Luca Secondi e del Prefetto di Perugia, Armando Gradone.

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Tante le Autorità civili e militari presenti, unitamente a una rappresentanza di Allievi Agenti del 220° corso dell’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto.

Il Questore Bellassai ha sottolineato come “un Commissariato non è soltanto un luogo fisico con il quale lo Stato rimarca la sua presenza in un determinato territorio… è soprattutto un luogo in cui abitano e si sprigionano quei valori di giustizia, di legalità, di prossimità che quotidianamente ispirano le donne e gli uomini che lo animano”.

Il Prefetto di Perugia, Armando Gradone ha voluto ricordare “il fondamentale compito che la legge 121 del 1981 ha affidato alla Polizia di Stato al servizio delle Istituzioni democratiche e dei cittadini ed a tutela in primis della libertà e dei diritti degli stessi”.

È stato poi proiettato un filmato che ha ripercorso i 30 anni di presenza della Polizia di Stato a Città di Castello realizzato dagli operatori del Posto di Fotosegnalamento e Documentazione di Polizia Scientifica del Commissariato di Città di Castello e di Assisi, con la collaborazione della “Le Ande Films” di Jean Carlos Gonzales e del Maestro compositore perugino Filippo Fanò.

Un ampio focus sul fenomeno della violenza contro le donne e sugli strumenti di prevenzione è stato al centro di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Prefetto Francesco Messina; il Vicepresidente “Lions Host Città di Castello”, Mara Caselli e l’avvocato Maurita Lombardi, Presidente dell’Associazione “Liberamente Donna”.

“Le vittime devono essere messe nella condizione di potersi difendere – così il Prefetto Messina - Aiutare le donne a difendersi è il compito a cui tutti gli attori, istituzionali e non, sono chiamati”. Emersione del fenomeno, assistenza e protezione delle vittime, ammonimento del Questore, recupero del maltrattante con il protocollo Zeus e follow up da parte delle Forze di polizia sono tra gli argomenti trattati dal Prefetto Messina per “vincere la partita contro la violenza di genere e il femminicidio”.

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