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Città di Castello, sostegno psicologico per i giovani: oltre 300 nuovi casi all'anno dopo il Covid

In crescita disturbi dell’apprendimento, dello spettro autistico e anche l’emersione di malattie genetiche rare  

“Anche nel nostro territorio la pandemia ha purtroppo accentuato i bisogni di sostegno psicologico dei giovani, in un contesto di fragilità sempre più diffusa dei bambini e degli adolescenti di cui le istituzioni competenti devono farsi carico responsabilmente per dare le risposte in termini di servizi che permettano di proteggere e sostenere la crescita delle nuove generazioni, l’investimento più importante che la nostra comunità può fare per il proprio futuro”.

A dichiararlo è il sindaco Luca Secondi, che nei giorni scorsi ha incontrato gli operatori sanitari del Servizio Integrato Età Evolutiva dell’Usl Umbria 1 diretto dalla dottoressa Paola Antonelli, “un’equipe alla quale sono personalmente vicino da tempo e che ho avuto modo di apprezzare per la qualità del lavoro che conduce quotidianamente a contatto con bisogni delle famiglie che richiedono grande sensibilità e professionalità”.

Dalla visita alla sede di via del Salaiolo a Città di Castello è emerso uno spaccato della realtà attuale della popolazione giovanile altotiberina nella fascia 0-18 anni che richiede la massima attenzione. Il servizio, che si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia di disturbi neurologici, neuropsicologici, psicopatologia e disagio psicologico, patologie neurosensoriali e offre riabilitazione fisioterapica, logopedica, cura e sostegno psicologico ai bambini, ai ragazzi e ai loro genitori, accoglie circa 300 nuovi utenti all’anno. Attualmente ha in carico 800 minori su un totale di 4.000 bambini e adolescenti registrati.

“Nell’ultimo periodo – sottolinea Secondi – sono aumentati a ritmi sconosciuti prima del Covid-19 i nuovi accessi per disturbi che riguardano l’area della psicologia, in gran parte riconducibili all’incertezza e all’ansia con cui i giovani e le famiglie stanno vivendo la pandemia, mentre sono in crescita i bambini con disturbi dell’apprendimento e disturbi dello spettro autistico in carico al servizio, che registra anche un’emersione di malattie genetiche rare più elevata che in passato”.

“La numerosità e la complessità delle situazioni che Il SIEE si trova ad affrontare richiedono la massima attenzione da parte dell’Usl Umbria 1 a sostegno del lavoro e della progettualità degli operatori sanitari del servizio”, sottolinea Secondi, nel garantire che “l’amministrazione comunale si farà carico di sensibilizzare il mondo del volontariato cittadino, che con diverse iniziative ha già mostrato la propria vicinanza a questa realtà sanitaria, per supportare la capacità di risposta di un avamposto strategico per la crescita dei nostri giovani, che a volte va curata e seguita in maniera particolare”.  

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