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Giovedì, 18 Aprile 2024
Alto Tevere Today Città di Castello

Città di Castello, contro il ''caro vita'' alla Giuntini più soldi ai dipendenti

Un bonus fino alla fine dell'anno e dal 2023 scatta l'aumento dello stipendio

Circa 240 euro in più e un incremento salariale del 4%.

La ditta Giuntini, leader in Italia per il pet food, in accordo con il gruppo Partner in Petfood, a causa dell’elevato tasso di inflazione con relativa perdita del potere di acquisto dei salari, ha deciso di applicare per il periodo settembre - dicembre 2022, un bonus di euro 240,00 (equivalente a 60,00 euro/mese) a tutti gli operai ed impiegati.

'' Con lo scopo di evitare che tale bonus (lordo) produca deboli effetti concreti, stiamo lavorando ad un piano welfare che consenta di corrispondere tale cifra attraverso una piattaforma, quindi con l’accredito di tali denari in regime di detassazione – hanno spiegato dall'azienda - tale piattaforma sarà di facile e immediato utilizzo, con una grande varietà di servizi per soddisfare i bisogni di welfare, persone e famiglie. In altre parole, nei prossimi giorni riceverete le istruzioni per accedere al portale in questione, nel quale troverete precaricato l’importo da poter spendere in diverse maniere''.

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Per i dipendenti ci sono una serie di voci, fra cui: casa e famiglia; salute e benessere; svago e tempo libero, infine viaggi e mobilità .

''Purtroppo, non avremo la possibilità di dare questo buono nel 2023 per l'intero anno, in quanto esiste un limite annuale per questo tipo di vantaggio – hanno aggiunto - tuttavia, per evitare l'insoddisfazione causata dal non dare nulla da gennaio e creare tecnicamente una diminuzione del reddito disponibile, applicheremo un aumento salariale del 4% a partire da gennaio 2023''

Intanto l'amministratore delegato di Giuntini, Steven Giuntini, ha evidenziato che: “E’ nostra precisa responsabilità salvaguardare i nostri dipendenti e le loro famiglie dalla drammatica perdita di potere di acquisto che si sta verificando nel nostro paese. Anche la nostra azienda è stata chiaramente travolta dall’aumento dei costi energetici e di tutte le principali materie prime ma sentiamo comunque il dovere di agire proattivamente e sostenere il reddito dei nostri lavoratori. Sappiamo che non sarà sufficiente, ma ci auguriamo che anche il governo faccia la sua parte per scongiurare una frenata dei consumi che avrebbe conseguenze ben più rilevanti sull’industria italiana già provata da anni di pandemia e costi fuori controllo.”

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