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Città di Castello, scatta la mozione sul canile comprensoriale di Lerchi

Il capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni: “Una nuova gara per la gestione della struttura''

Con una mozione la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni chiede al consiglio comunale di impegnare il sindaco Luca Secondi e la giunta a indire una nuova gara per la gestione del canile comprensoriale di Lerchi e integrare il bando con alcune proposte finalizzate alla tutela degli animali e al miglioramento dell’attività della struttura. Nel ritenere indispensabile che venga resa “pubblica e trasparente la verifica della situazione degli animali ospitati nel canile comprensoriale e il rispetto del capitolato di appalto da parte dell'ente gestore, attraverso le relazioni delle visite di controllo previste da parte della stazione appaltante”, in considerazione della scadenza nell’agosto scorso dei primi tre anni di affidamento del servizio la rappresentante della minoranza propone di “inserire nel capitolato di gara, allegato alla determina a contrarre di cui costituisce parte sostanziale, alcune integrazioni che possano concorrere a superare le criticità rilevate in questi ultimi anni e a favorire il benessere degli animali, il coinvolgimento delle professionalità del territorio e la loro valorizzazione, un più efficace controllo pubblico della gestione della struttura, minori costi gestionali, un ritorno economico nel territorio, un progressivo calo del numero degli animali presenti con conseguente miglioramento delle condizioni degli animali restanti (maggiori spazi, migliore cure, maggiori attenzione per i singoli ecc.)”. Le integrazioni sulle quali la consigliera Arcaleni chiede di impegnare l’esecutivo comunale riguardano in primis la “gestione sanitaria”, con la “creazione di un presidio veterinario permanente all'interno del canile, gestito da una figura professionale qualificata, con la funzione di espletare l'ordinaria amministrazione sanitaria (controllo della salute degli ospiti, vaccinazioni, piccoli interventi di chirurgici), che vi presti servizio quotidianamente anche part-time in maniera, comunque, da garantire un servizio costante”; “il ricorso a studi veterinari, dotati di necessarie strumentalità e professionalità e selezionati con apposita procedura, operanti all'interno territorio comunale, per gli interventi e per i casi più complessi e specialistici, in modo da avere alcuni vantaggi come un tempo di intervento molto ridotto in caso di situazioni gravi, minore stress per gli animali dovuto al breve tragitto che devono affrontare, riduzione dei tempi e quindi dei costi dovuto sempre alla brevità degli spostamenti (meno benzina, meno ore sprecate dal personale per gli spostamenti), la valorizzazione delle risorse professionali del territorio e relativa ricaduta economica”. Per la capogruppo di Castello Cambia è inoltre necessario pensare a un’“anagrafe ospiti del canile” che “contenga nome, età, caratteristiche, condizioni, foto di ciascun ospite della struttura, con un aggiornamento costante di tale database che evidenzi arrivi e partenze degli ospiti e la ragione di tali arrivi e partenze e con la pubblicazione sul sito ufficiale web del canile, in modo da renderla pubblica e facilmente consultabile da qualsiasi cittadino”; alle “adozioni e agli strumenti per incentivare le adozioni”, stabilendo “un target di adozioni minime, sicure e certificate, da raggiungere annualmente (pena una decurtazione percentuale della cifra pattuita)”, indicando “un responsabile delle procedure di adozione presso la residenza comunale, in ufficio aperto al pubblico, attivando una struttura trasportabile da predisporre almeno con cadenza mensile in occasione del mercato cittadino e in occasione di eventi fieristici (fiere estive e invernali)”,  “pubblicizzando le adozioni tramite i socia/media (lstagram, Facebook ecc.)”;  alla “trasparenza”, con la “pubblicazione sul sito ufficiale del canile di tutti i dati della gestione della struttura, da quelli relativi al numero degli ospiti e delle loro condizioni, a quelle più strettamente finanziare ed alle attività di promozione che vengono svolte ecc.”; alla “nomina di un Garante per la tutela del benessere animale”, scegliendo “una figura terza rispetto sia all’amministrazione che al gestore del canile, sulla base di effettive competenze e curriculum in materia di benessere animale”. Nel ricapitolare i recenti passaggi che hanno riguardato l’affidamento all’ Enpa della gestione del canile che serve gli otto comuni del comprensorio (Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide), la consigliera Arcaleni sottolinea che “è indispensabile rivedere lo spirito e le modalità di gestione del canile, per migliorare la situazione generale degli animali ospitati, per permettere la partecipazione della cittadinanza e il coinvolgimento di volontari, per favorire le adozioni degli animali affinché, nel tempo, la necessità di ricovero sia ridotta e non mantenuta forzosamente, e per garantire la trasparenza della gestione”

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