Arresto non convalidato: Pecorelli torna in libertà
Colpo di scena dopo il fermo dell'imprenditore altotiberino
Assenza del pericolo di fuga e dell'urgenza dell'arresto.
Per questi motivi il giudice non ha convalidato l'arresto provvisorio di Davide Pecorelli, che è uscito da carcere di Capanne per tornare a San Giustino.
La notizia è arrivata intorno alle 14, al temine dell'udienza di convalida, che era stata programmata per oggi, lunedì 12 dicembre.
Il giudice della Corte d'Appello, dottor Andrea Battistacci, al termine dell'udienza – che ha visto Pecorelli essere difeso dal legale di fiducia, avvocato Andrea Castori, mentre la procura era rappresentata dal Procuratore Generale di Perugia dottor Sergio Sottani - non ha convalidato l'arresto per la mancanza dell'urgenza del fermo, visto che i documenti risalgono all'inizio di ottobre; e per la mancanza di pericolo di fuga: Pecorelli da quanto è tornato in Italia è sempre rimasto nella sua abitazione di Lama, dove è stato trovato anche dagli agenti della squadra mobile della Questura di Perugia.
''In data odierna la Corte d’Appello – si legge in una nota della Procura generale - su conforme richiesta della Procura Generale, non ha convalidato l’arresto eseguito il 10 dicembre scorso dal personale della Questura di Perugia nei confronti di un cittadino italiano di 47 anni, accusato dall’autorità giudiziaria albanese di truffa, false dichiarazioni, profanazione di tombe, intralcio alla giustizia, danneggiamento, incendio ed attraversamento illegale delle frontiere. Inoltre, sempre su conforme richiesta della Procura Generale, è stata disposta la rimessione in libertà del cittadino italiano''.
Tutti gli atti e il mandato d'arresto, adesso saranno visionati dal Ministero della Giustizia, che ha l'ultima parola sull'eventuale estradizione di Pecorelli, verso l'Albania.
Proprio in questo stato l'altotberino è accusato di ben 5 capi di imputazione dalla procura di Puke, fra cui: frode; profanazione di tombe; azioni che impediscono la scoperta della verità; distruzione di beni mediante incendio, tutti reati che aveva compiuto con l'aiuto di altre persone. Infine l'imprenditore era stato accusato pure di attraversamento illegale del confine di Stato.
''Da quando è tornato in Italia – ha detto l'avvocato Castori – Pecorelli è sempre rimasto in Altotevere, per cui non c'è pericolo di fuga. Siamo soddisfatti di questa decisione e attendiamo con calma quello che deciderà il Ministero, che ha un mese di tempo per esprimersi''. Pecorelli già da stasera potrà tornare nella propria abitazione, e riprendere gli studi, iniziati dopo il ritorno in Italia.