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Umbertide, terremoto, si lancia l'appello: ''Presto lo stato di emergenza''

Oltre 200 gli sfollati. Il vicesindaco: ''Ministro venga a trovarci''

Richiesta dello stato di emergenza per superare l'emergenza. È questo l'appello lanciato domenica mattina da Regione insieme al Comune e diretto al Governo dopo il terremoto che ha sconvolto la frazione di Pierantonio e le località circostanti.

Luca Carizia è stato categorico: ''E' un disastro'' ha detto riferendosi al sisma che seppur ''Non ha causato feriti e vittime sta portando dei disastri strutturali enormi. Noi abbiamo intere frazioni come Pian d’Assino, Pierantonio e Montecorona completamente distrutte''.

Il primo cittadino ha dato poi alcuni numeri per fotografare lo stato di quanto avvenuto In 48 ore i tecnici della Protezione Civile e della Regione, con assistenza dei Vigili del Fuoco, hanno effettuato 60 verifiche ed accertato al momento la presenza di ben 120 sfollati. In totale le richieste, arrivate agli uffici del Comune, sono oltre 300. Le verifiche si sono inizialmente concentrate sulle famiglie con disabili, scuole e ospedale. Si è poi proceduto alla verifica degli edifici privati. Per le abitazioni sono state effettuate 23 verifiche con 16 dichiarazioni di inagibilità. I vigili del fuoco hanno effettuato 356 verifiche speditive oltre a 297 interventi di assistenza alla popolazione.

Il direttore regionale della Protezione Civile, Stefano Nodessi Proietti, ha spiegato la particolarità del terremoto che ha provocato tanti danni alle strutture.

E' stata poi la volta della presidente della regione Donatella Tesei, che ha detto che ''La Regione Umbria chiederà lo stato di emergenza nazionale dopo il terremoto che ha colpito la zona di Umbertide''. "Siamo qui - ha detto Tesei - per dirvi che stiamo cercando di fare bene e di fare in fretta". La presidente ha ricordato il grande lavoro svolto da subito a tutti i livelli. "L'operatività - ha affermato - è stata messa in campo al cento per cento. Dal Centro regionale della Protezione civile di Foligno, abbiamo coordinato, controllato, seguito tutti gli interventi che sono stati fatti". "A mezzanotte e mezzo di giovedì - ha sottolineato – erano pronti i letti nelle tre sedi individuate e tutto quello che era necessario per la notte, per accogliere le persone intervenute non solo per l'inagibilità delle case ma anche quelle che per la paura erano scappate dalle loro abitazioni. Questo è sicuramente merito di un grande lavoro. Così come è stato fatto un grande lavoro nel versante della sanità, con i controlli immediati nell'ospedale, dove non sono stati riscontrati problemi". "Ringrazio la struttura della Protezione civile regionale in supporto a quelle comunali - ha proseguito - per la tempestività". La presidente ha quindi ringraziato la Croce rossa italiana e i vigili del fuoco: "Questa sinergia che si è creata da subito e che sta andando avanti, ci consente anche di arrivare al più presto ad avere una relazione dettagliata, anche sulla tipologia di sisma che abbiamo subito, per arrivare alla richiesta dello stato di emergenza, cosa su cui stiamo lavorando e continueremo a lavorare". "Esistono dei presupposti normativi. Però noi siamo convinti - ha osservato Tesei - che costruendo questo percorso che stiamo facendo con l'aiuto anche della Protezione civile nazionale, avremo le condizioni per poter richiedere al governo, che peraltro ci ha dimostrato vicinanza in questo momento, la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale". "Questo - ha spiegato - per consentire di accedere ad alcune misure, come il Cas, il Contributo dell'autonoma sistemazione per poter consentire alle persone che oggi hanno le case inagibili di trovare delle sistemazioni alternative. Questa preoccupazione l'abbiamo anche per le attività economiche che hanno le strutture inagibili, che, seppur in numero limitato, lo stiamo verificando ancora, ci sono".

''L’aspetto importante che emerge – ha detto invece Enrico Melasecche, assessore regionale - è che c’è stato fin dall’inizio una coralità assoluta tra gli enti ''. L'amministratore – dopo aver ricordato che ''Come Regione stiamo facendo i salti mortali, con varie delibere, per cercare di superare ancora il terremoto del 1997. Non è possibile dopo 25 anni ritrovarsi una coda lunghissima di pratiche amministrative. Abbiamo sveltito e semplificato, venendo incontro a tanti comuni dal punto di vista del personale'' – ha affermato che ''dobbiamo partire per velocizzare tutto. La cosa fondamentale è ottenere l'emergenza e vedere se è possibile utilizzare anche il provvedimento del Sisma Bonus. Velocemente dobbiamo dare risposte e prospettive alla gente, alle famiglie e alle attività economiche. La zona del sisma presenta realtà in cui è possibile allocare le famiglie allontanando l’ipotesi delle casette. Siamo certi che il governo ci darà una mano'' .

''Non possiamo permetterci di commettere gli errori dei terremoti che ci hanno preceduto e da quegli errori dobbiamo imparare per risolvere i problemi'': inizia così il vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla che ha aggiunto: «Dobbiamo mettere in piedi un sistema che possa fare scuola''.

Mierla ha evidenziato che '' si devono dare isposte a quelle tredici attività commerciali di Pierantonio chiuse che hanno ricevuto un primo codice rosso da parte dei vigili del fuoco e stanno attendendo il sopralluogo del genio civile. Il 90% delle attività di Pierantonio è chiusa. Questo significa che una comunità sta per morire. Dobbiamo fare da tramite verso queste persone che devono pagare affitti, mutuo e bollette''. Non solo ma lancia un appello al ministro della Protezione civile: ''Venga a Umbertide, per rendersi conto e per darci una mano''

Il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, il generale Francesco Notaro, ha evidenziato le attività svolte finora dal Corpo, grazie anche al supporto fornito dalle risorse provenienti dalla Regione Marche, Lombardia e Veneto.

Infine il grande nodo legato alle scuole. I due istituti scolastici del paese (la scuola media che si trova in centro e la scuola elementare situata più in periferia, nei pressi dello stadio) sono stati dichiarati inagibili e il sindaco ha firmato le relative ordinanze. In tutto sono circa 180 gli studenti che vanno a scuola in questi istituti: ''Adesso dobbiamo trovare una soluzione alternativa – ha detto Carizia - che possa far proseguire in tutta sicurezza l’anno scolastico per gli studenti pierantoniesi'', aggiungendo che '' Abbiamo una settimana di tempo per il trasferimento degli arredi scolastici – ha dichiarato il sindaco Carizia - poi gli studenti di Pierantonio potranno tornare a scuola. Intanto lunedì mattina tornano sui banchi di scuola gli alunni delle altre scuole del territorio.

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