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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Alto Tevere Today Città di Castello

Città di Castello: lavori all'ufficio centrale delle Poste, scatta la polemica

Il sindaco scrive ai vertici della società: ''Aumentare le ore di apertura della sede di via Togliatti''

Polemiche, botta e risposta e prese di posizioni infuocate per lo stop , causa lavori interni, dell'ufficio postale di via Gramsci. In un cartello, affisso alla porta principale, reca la scritta: ''Ufficio postale chiuso per lavori fino al 29 maggio”.

Il primo cittadino, Luca Secondi, in una lettera inviata ai responsabili territoriali di Poste Italiane Spa, ha richiesto un aumento delle ore di apertura della sede di via Togliatti, la sede al centro commerciale ''Belvedere'', “al fine di evitare disagi all’utenza del capoluogo, stante la chiusura dell’ufficio di Via Antonio Gramsci”. L'ufficio, infatti, è aperto solo tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) nelle ore mattutine.

A stretto giro, è arrivata la replica di Poste Italiane che precisa come ''l’ufficio postale di via Gramsci a Città di Castello resterà chiuso per lavori infrastrutturali fino a venerdì 27 maggio, così come comunicato tramite avviso nella sede stessa, e riaprirà la mattina di sabato 28 maggio. Nei giorni di chiusura sarà disponibile nell’ufficio postale di Cerbara uno sportello dedicato per la consegna di pacchi, corrispondenza inesitata e operazioni radicate nella sede di Città di Castello, dotato anche di ATM Postamat per prelevare denaro contante ed effettuare altre operazioni come il pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale, le ricariche telefoniche e di carte PostePay, interrogazioni su saldo e lista movimenti''.

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Ma la querelle non è finita qua, visto che i sindacati hanno preso la palla al balzo e rilanciato: '' Dopo le banche anche le poste “abbandonano” i cittadini utenti. Bisogna invertire la tendenza''.

Recentemente i disagi per la comunità tifernate ad usufruire dei servizi postali sono aumentati spaventosamente per chiusura (in particolare delle sedi periferiche) e per riorganizzazioni e riduzioni di orario di accesso degli uffici. “È inconcepibile e inaccettabile che la sede succursale sia aperta e operativa a giorni alterni in concomitanza della chiusura della sede centrale cittadina – commentano in una nota Fabrizio Fratini (Cgil), Antonello Paccavia (Cisl) e Sandro Belletti (Uil) - Da tempo, insieme alle strutture dei pensionati e alle categorie dei lavoratori bancari e postali richiamiamo l'attenzione sulla tenuta e accessibilità di questi servizi”.

Cgil, Cisl e Uil dell'Alto Tevere valutano positivamente l’impegno politico istituzionale per superare la situazione che si è creata, ricordando che da una ricerca sindacale è emerso che negli ultimi anni tagli continui hanno modificato la presenza dei presidi postali e del personale occupato.

“Come già preannunciato, come organizzazioni sindacali metteremo in campo tutte le iniziative vertenziali e di sensibilizzazione che saranno lanciate in un’iniziativa pubblica che affronterà in maniera organica e complessiva la presenza qualitativa e quantitativa di questi servizi nel territorio – insistono i tre rappresentanti sindacali - mettendo al centro le necessità dei cittadini, per sconfiggere un disegno organizzativo basato su pseudo razionalizzazioni che spesso nascondono una caccia immediata al profitto che scarica inefficienze e disagi sui cittadini utenti e sul personale che quotidianamente con professionalità e abnegazione svolge il proprio compito tra mille difficoltà''.

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Anche il Pd tifernate e gruppo consiliare scendono in campo per la chiusura al pubblico dell’ufficio centrale di via Gramsci.

“La chiusura dell’ufficio principale di Poste Italiane in via Gramsci per una settimana a seguito di lavori di riorganizzazione interna della struttura in pieno centro storico comunicata dall’azienda attraverso cartelli, senza peraltro una adeguata, preventiva e capillare informazione alla cittadinanza è senza dubbio inaccettabile, inconsueta e fortemente penalizzante nei confronti della popolazione ed in particolare per gli anziani e le persone più fragili. Tale decisione dell’azienda Poste Italiane Spa, per quello che siamo riusciti a sapere, non avvalorata da un potenziamento su tutta la settimana compresi i pomeriggi, di apertura dei due uffici a maggior affluenza della città (presso il centro commerciale Belvedere e Cerbara), risulta incomprensibile tanto da generare fin da oggi evidenti disagi a tutta la popolazione. Come Partito e gruppo consiliare, il Pd, ha più volte con comunicati, prese di posizione ed interpellanze evidenziato già da mesi alcune problematiche di gestione degli uffici di Poste Italiane sul territorio, in particolare per quello che riguarda non solo la programmazione settimanale di apertura al pubblico. A tali criticità, che non dipendono certo dal personale che lavora a vari livelli negli uffici centrali e periferici a cui va tutta la nostra gratitudine, si aggiunge ora questa ulteriore novità di chiusura dell’ufficio principale di Via Gramsci con una mancata compensazione di aperture giornaliere in altri presidi territoriali dell’azienda che dovrà rispondere alle istituzioni, primo e vero front office dei cittadini e ai cittadini stessi penalizzati ingiustamente. Crediamo comunque che ci sia tempo e modo per rimediare”.

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