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Citerna, sul nuovo cda di Eaut il sindaco prende posizione e dice ''No''

Paladino: ''Le nomine hanno escluso la nostra valle, la gestione di Montedoglio non puo’ essere solo una mera questione economica''

Sulle nuove nomine di Eaut, l'Ente Acque Umbre Toscane, c'è chi dice no.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato il decreto per la nomina del presidente e dei tre consiglieri del Cda dell'ente, di cui uno nominato dalla Regione Toscana, uno dalla Regione Umbria e uno dal Ministero delle politiche agricole.

La presidenza spetta a turno a uno dei tre. Nel mandato appena terminato, l'ente è stato presieduto dal rappresentante dell'Umbria, il tifernate Domenico Caprini, mentre stavolta la presidenza tocca proprio alla Toscana. Così Giani ha decretato Simone Viti come presidente,per la Regione Umbria, Diego Pepini, e per il Ministero, Pasquale Falzarano.

A sorpresa il primo cittadino che punta il dito è Enea Paladino, sindaco di Citerna, che evidenzia come ''Le nomine hanno escluso la nostra valle, la gestione di Montedoglio non puo’ essere solo una mera questione economica”.

“Si apprende dai giornali delle nomine di Eaut , quindi della gestione della Diga di Montedoglio, e non si può rimanere perplessi leggendo le nomine che sono state fatte. Nomine che sostanzialmente hanno escluso la nostra Valle sia dalla parte umbra che toscana. Il presidente Eaut di indicazione della Regione Toscana è aretino, gli altri due membri, uno indicato dalla Regione Umbria è di Passignano sul Trasimeno, mentre la nomina ministeriale è arrivata da Napoli. Persone che non conosco e che sicuramente avranno grande competenza ed esperienza. Ma faccio notare, sommessamente, che nel nostro territorio ci sono decine di professionisti che avrebbero potuto essere presi in considerazione, magari coinvolgendo e collaborando con le istituzioni locali umbre e toscane”.

“La Diga di Montedoglio è sicuramente una grande risorsa grazie alla quale si possono soddisfare molteplici esigenze idriche ma la sua gestione non può essere solo una mera questione economica: non deve sfuggire che la Diga è strettamente legata alla nostra Valle non solo per la sua ubicazione geografica ma perché le sue sorti sono le sorti della nostra terra. I fatti di Montedoglio sono ben impressi nella memoria della nostra gente. Questa vuol essere una riflessione nei confronti di tutte le forze politiche umbre e toscane che probabilmente non conoscono o dimenticano la storia e l’importanza del nostro territorio”.

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