Giuseppe Cuccarini può diventare l’ottavo re di Roma: la “seconda giovinezza” del tecnico di Città di Castello
In una stagione e mezza nella Capitale ha conquistato i tifosi giallorossi con un campionato di A1 di buon livello
Due scudetti in Polonia, uno in Turchia e uno in Italia, una Coppa Cev, diverse coppe e supercoppe nazionali. In oltre trent’anni di panchina Giuseppe Cuccarini si è saputo ritagliare più di una soddisfazione sportiva, ma ora punta a un traguardo che solo apparentemente sembra “minore”. La salvezza in A1 è l’obiettivo che è chiamato a raggiungere come tecnico della Roma Volley Club dopo la splendida cavalcata della scorsa stagione in cui il salto di categoria è avvenuto in modo netto e impressionante, il tutto condito dalla conquista della Coppa Italia di A2. L’allenatore di Città di Castello ha riportato entusiasmo negli ambienti pallavolistici della Capitale e per il momento i numeri gli stanno dando ragione.
Quella attuale è la seconda volta in assoluto che la formazione giallorossa partecipa alla Serie A1 e il precedente non è stato dei migliori, visto che è culminato con la retrocessione. Dopo 11 gare disputate, infatti, le Wolves hanno conquistato 6 vittorie a fronte di 5 sconfitte per un totale di 16 punti. In tutta la stagione 2021-2022, invece, i punti totali furono 19, dunque appena tre in più di quelli attuali. Le prime 11 giornate dell’ultima esperienza in A1, inoltre, erano state caratterizzate da 3 vittorie e 8 ko (8 punti, la metà esatta di quelli della squadra di Cuccarini). Il bottino doppio resisterà anche al giro di boa: Roma deve ancora affrontare Scandicci e Novara, ma anche se rimanesse ferma a quota 16, il bilancio rimarrebbe soddisfacente perché l’Acqua & Sapone perse le ultime due partite del girone d’andata.
I numeri premiano già la Roma Volley Club: il confronto con l’ultima (e unica) esperienza in A1
La carriera di Cuccarini è a dir poco sconfinata, come ben testimoniato da tutte le città in cui ha guidato delle formazioni di pallavolo: Perugia, Matera, Reggio Calabria, Bergamo, Vicenza, Jesi, Tortolì (in Sardegna), Sassuolo e Modena. Non si è fatto mancare nemmeno delle esperienze importanti all’estero, come quella in Azerbaigian, Polonia, Turchia e l’avventura con la nazionale israeliana. Come avvenuto in Medio Oriente, il suo compito è stato sempre quello di far crescere e maturare le atlete a disposizione. Nella Capitale ci sta riuscendo alla perfezione e se dovesse proseguire in questa direzione, oltre alla forte identità tifernate potrà rivendicare con orgoglio di essere diventato l’ottavo re di Roma.