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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vinti rispedisce al mittente le accuse di Santopadre: "Strumentalizzate le mie parole"

L'ex assessore regionale risponde alla dirigenza del Perugia Calcio in merito alle dichiarazioni fatte durante la trasmissione Gala Sport in onda su Tef Channel

“Smentisco nella maniera più assoluta e categorica di aver istigato alcuno ad atti di violenza nei confronti di chicchessia e tantomeno di persone e cose attinenti l’A.C. Perugia Calcio”: si apre così la nota scritta da Stefano Vinti in merito alla vicenda che lo vede coinvolto in queste ore.

Riepilogo – Per chi si fosse perso la ‘prima puntata’, ecco un breve riepilogo: nella serata del 30 aprile il Perugia Calcio ha pubblicato un comunicato stampa sul proprio sito in cui si faceva riferimento all’intervento di Vinti alla trasmissione Gala Sport in onda su Tef Channel. In tale programma il politico perugino ha fatto notare la differenza rispetto al passato nel comportamento dei tifosi del Grifo nei momenti, utilizzando termini (“assedio” e “sassate”) che la società biancorossa ha ritenuto inaccettabili, tanto da annunciare di volerlo querelare e di attendersi delle scuse.

La risposta di Vinti – L’esponente di Sinistra Italiana, però, non ci sta e ha deciso di rispondere a tono: “I termini "assedio" e "sassate" sono stati strumentalizzati e decontestualizzati rispetto al mio intervento più ampio e articolato, che chiaramente si riferiva, da una parte ad episodi legati allo storia remota di Perugia città e dall'altra ed esperienze bonarie vissute da tifoso in età adolescenziale, durante gli anni '60. Esattamente come: "in una città la sua storia si faceva a sassate" per indicare la medievale "battaglia dei sassi", che non ha la necessità di essere spiegata ad "vero perugino".

Vinti prosegue affermando che “la disamina sportiva è nata essenzialmente per evidenziare una contraddizione tra gli obiettivi dichiarati in estate e quelli effettivamente centrati dall'A.C. Perugia Calcio, fino ad ora. Con particolare riferimento ad una gestione della comunicazione da parte della stessa società,  altamente discutibile, che ha generato un appiattimento dello opinioni e uno scarso senso critico”.

L’ex assessore decide quindi di passare al contrattacco: “E' evidente che tale "appunto" non è stato gradito alla società, tanto da diffondere a mezzo social network una parte esigua e non essenziale della mia dichiarazione, così da stravolgerne il significato. Ovviamente niente e nessuno possono inibirmi dall'esprimere, con serenità, franchezza e lealtà il mio punto di vista sul Perugia Calcio e sulla città di Perugia. Quei provvedimenti restrittivi invocati nei miei confronti, li ritengo inapplicabili rispetto a tale vicenda e più in generale ingiusti e sbagliati per risolvere la problematica relativa alla violenza negli stadi, che non riguardano la tifoseria organizzata biancorossa, che si è sempre distinta per correttezza, sportività e grande passione”.

La chiusura del comunicato è secca: “Nel tempo ho apprezzato molto le iniziative intraprese dai "ragazzi della Nord" a favore del sociale e del mondo del lavoro. Non ultimo, il sostegno alla vertenza della Perugina. A fronte di quanto accaduto, intraprenderò tutte le azioni necessarie a tutelare la mia persona, la mia storia e la mia libertà di pensiero”. 

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