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STORIE Cori razzisti contro il compagno di colore: la squadra si dipinge il viso

Impegno sociale, sport e soprattutto civiltà: sono queste le sorprendenti doti morali e umane di una squadra di ragazzini che durante una gara ufficiale hanno lanciato un messaggio a tutta l'Umbria e anche al Paese. La storia

Forse non diventeranno campioni del calcio internazionale. Forse non saranno intervistati dai grandi media calciofili. Ma questi ragazzi di 14-15 anni della squadra degli allievi regionali del Collepieve hanno dimostrato che si può essere impegnati e uomini veri anche tirando calci ad un pallone per puro divertimento.

Infatti domenica mattina l'undici dei mister Rossi e Violani hanno mandato un messaggio a tutti gli pseudo tifosi dell'Umbria: non siete graditi se continuate ad insultare i ragazzini di colore o stranieri che giocano a calcio nella nostra squadra e in tutte le squadre del mondo. E così sono entrati in campo con la faccia dipinta di nero grazie ad un classico colorante utilizzato per mascherarsi per le feste di Carnevale.

Ma c'è di più: per una manciata di minuti a partita iniziata hanno incrociato le braccia mentre gli avversari - la Pievese - hanno palleggiato tra loro senza attaccare. Poi la partita è ripresa normalmente. Il fatto scatenante era avvenuto 24 ore prima quando una pioggia di insulti e boati - lanciati da pochi stupidini - aveva colpito un giocatore straniero minorenne che milita nella formazione "minore" degli allievi provinciali. 

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