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Camplone prima del Pescara: “Ecco come ci prenderemo punti importanti”

"Non dobbiamo fare calcoli, andremo a Pescara per fare 3 punti, perché vogliamo chiudere la pratica play-off. Logicamente dovremo stare attenti alle ripartenze di Politano, Melchiorri e Bjarnason, sono veloci e possono farci male"

Tre sfide per giocarsi l’accesso ai play-off. In venti giorni si deciderà il destino del Perugia e la prima tappa di quest’ultimo spicchio di campionato passa da Pescara, terra natale di Andrea Camplone, già sicuro di chi andrà con lui in Abruzzo: “Non partono Rizzo, Vinicius, Baldan e i tre squalificati, gli altri sono convocati. Che partita sarà? Loro stanno facendo un campionato importante, non giocano un grande calcio ma fanno risultati. Credo che disputeranno una partita d’attesa, come hanno fatto in altre occasioni”. 

Il tecnico ripete poi il mantra che ha accompagnato ogni conferenza stampa da agosto ad oggi: “Non dobbiamo fare calcoli, andremo a Pescara per fare 3 punti, perché vogliamo chiudere la pratica play-off. Logicamente dovremo stare attenti alle ripartenze di Politano, Melchiorri e Bjarnason, sono veloci e possono farci male”.

Al Grifo mancherà però metà attacco. Saranno a disposizione solo Ardemagni, Lanzafame e Fabinho: “L’idea è di metterli tutti e tre. L’assenza di Falcinelli è importante, così come quella di Parigini perché davanti non abbiamo grandi rincalzi”. Nella sfida con il Trapani i biancorossi sono andati in difficoltà soprattutto a centrocampo: “Sì, è vero, è accaduto perché Verre veniva da un’influenza che gli aveva fatto perdere 3 chili, ma sapevo quello che mi poteva dare, è stata una mia scelta. Ora abbiamo di nuovo a disposizione Nielsen, oltre allo stesso Valerio e a Nicco. Dovrò scegliere tra uno di questi tre”. 

L’allenatore non ha dubbi su cosa attende la propria squadra: “Sarà un finale di stagione in cui ci sarà bagarre, simile a quello della passata stagione, anche se saremo più squadre. Dobbiamo fare vita seria, fa caldo e dobbiamo stare tutti sul pezzo”.

“La settimana – prosegue il pescarese – l’ho affrontata in maniera tranquilla, tutti si sono allenati bene. Di motivazioni ce ne sono tante, il gruppo ha la giusta voglia e siamo in lotta per un obiettivo che in estate non sembrava possibile. Sto così perché sono convinto di fare risultato a Pescara, in più torno a casa mia, dove ho tutti i parenti e gli amici. Domani comincerà un po’ di tensione ed è normale. Da che parte starà la mia famiglia? Mia figlia andrà in curva a tifare Pescara, il maschio non andrà allo stadio perché è molto sensibile e non vuole sentire parole strane nei miei confronti. Mia moglie – scherza il mister – starà in tribuna, tanto le offese sono quelle. Ormai sono passati troppi anni, i ragazzini non sanno neanche chi sono ed è meglio così”.

Camplone non può esimersi nel rispondere a Politano, che in settimana ha avuto parole al miele per lui “Con Matteo ci sentiamo spesso, è stato un mio pupillo ed è cresciuto tantissimo a livello tattico. Questo fa piacere, significa che gli ho dato qualcosa anch’io”. L’ultima domanda è su un suo ipotetico futuro nella città di Gabriele D’Annunzio: “Allenare il Pescara sarebbe uno stimolo, ci ho giocato 10 anni e sono stato il capitano. Ma potrebbe anche frenarmi perché è una piazza esigente che ha bruciato diversi allenatori importanti come Castagner, Mazzone e tanti altri venuti dopo il grande ciclo di Galeone”.

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