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Grifo, ecco Bisoli: "Sono qui per dare un’identità al Perugia e rendere orgogliosi i tifosi"

Il grande giorno è arrivato: Pierpaolo Bisoli si presenta ufficialmente alla stampa in veste di nuovo tecnico del Perugia. Tocca al presidente Santopadre fare gli onori di casa

Il grande giorno è arrivato: Pierpaolo Bisoli si presenta ufficialmente alla stampa in veste di nuovo tecnico del Perugia. Tocca al presidente Santopadre fare gli onori di casa presso la sala conferenze del Best Western Hotel Quattrotorri: “Il primo grande obiettivo della nuova stagione era di prendere mister Bisoli. Ci siamo riusciti e ne siamo molto felici. Personalmente lo ritengo una persona con grande voglia di centrare l’obiettivo e spero che in questo periodo insieme riusciremo a toglierci belle soddisfazioni”.

Poi subito spazio al tecnico emiliano: “Quando mi ha chiamato il presidente non ci ho pensato un attimo. Sono stato qui da calciatore, sono venuto a vedere alcune partite e so cosa significa essere in questa piazza. Io non prometto nulla, se non grande serietà sul campo e creare un’identità di squadra. Noi siamo il Perugia, saranno gli altri a dover avere paura. Chiederò ai miei giocatori di uscire dal rettangolo di gioco avendo dato tutto, per rispetto della gente e della società. Quando perdo divento intrattabile, quindi cominciamo a capire che perdere non mi piace”.

Ma è normale parlare immediatamente di promozione: “Nel calcio tutti vogliono vincere, ma alla fine ci riusciranno solo due team più uno che conquisterà i play-off. Dobbiamo avere tanti piccoli obiettivi durante l’anno: inizialmente punteremo a fare i 50 punti, poi non ci tireremo indietro strada facendo. Con il lavoro sono convinto che ci toglieremo delle belle soddisfazioni, ma è ancora presto per dire quali”.

Sulla questione il massimo dirigente del Grifo è più diretto: “La società ha risposto prendendo Bisoli. Chi prende il mister non vuole certo arrivare 14esimo. Sapete quanto è grande la mia voglia di portare in alto il Perugia”. E sul mercato: “Entro un paio di giorni penso che potremo annunciare due o tre giocatori. A parte questo stiamo lavorando per portare a casa i nostri obiettivi. Il modo di fare mercato è cambiato, poi ovviamente più giocatori riusciremo a dare al mister per il ritiro e meglio sarà. Quei due o tre tasselli dovremo comunque lasciarli nel caso in cui capitino delle occasioni”.

La parola torna all’allenatore: “Del presidente mi è piaciuta l’ambizione. Proprio come me è partito da zero e ha costruito un impero. Io ho cominciato dalla Promozione e sono arrivato in A. Sono un tipo esigente, mi aspetto che tutti diano il massimo dal primo minuto al 95esimo. A volte mi accusano di essere un difensivista, ma ognuno ha il suo modo di interpretare il calcio e credo che quello che conti sia l’organizzazione difensiva. Non ho mai visto una squadra vincere senza. Poi, parliamoci chiaro, di Mourinho cosa vi ricordate, il bel gioco o le vittorie? Io credo le vittorie”. Anche Bisoli arriva alla questione mercato: “Ovvio che preferirei andare in ritiro con una rosa già ben consolidata, ma purtroppo il calcio di oggi non lo permette. Se dovessimo partire in 15 sarei contento, se dovessimo essere in 10 pazienza, aspetterò. Ardemagni è un giocatore che mi piacerebbe avere, quando ci ho giocato contro ha sempre fatto gol, almeno stavolta li farebbe per me. Comunque dalle punte mi attendo molto, non esistono più squadre – a parte il Barcellona – in cui gli attaccanti attendono il pallone per far gol. C’è bisogno che lavorino per il resto della squadra”. Capitolo portiere: “Rosati andrebbe benissimo per la categoria. Ultimamente ha scelto di fare la riserva ma si vede che gli è tornata la voglia di giocare. Recuperare la miglior forma per un ragazzo come lui non sarà difficile e credo sarà un elemento importante perché sa stare in uno spogliatoio, elemento che per me è fondamentale”. 

Santopadre si concede una battuta sull’ormai ex tecnico del Grifo: “Camplone sta a Pescara. È sotto contratto con il Perugia, ma penso che voglia allenare. Tiriamoci una riga sopra, ognuno andrà avanti con la propria vita. Per quel che riguarda i movimenti all’interno della società – continua il presidente – non abbiamo fatto nessuna rivoluzione, solo spostato alcune cariche. Cruciani è il nuovo vicepresidente, questo assicurerà una maggior presenza da parte della dirigenza, anche perché io non sono particolarmente bravo con le pubbliche relazioni. Goretti è diventato responsabile dell’intera area tecnica e Pizzimenti è il nuovo direttore sportivo, con delega al settore giovanile. Questo finché non troveremo un degno sostituto per Vagnoli, il quale ringrazio per il lavoro svolto nei 4 anni passati insieme”.

Immancabile un commento su chi in rosa c’è già. Inizia Bisoli: “Ho chiesto alla società di poter vedere con i miei occhi i giocatori di proprietà, perché magari per alcuni sono fenomeni e per altri no. Fabinho e Lanzafame sono due grandi giocatori e penso che non abbiano ancora espresso tutto il loro potenziale. Su Taddei posso solo dire che è stato un grandissimo, vedremo se resterà con noi”. Su questo interviene Santopadre: “Ci incontreremo con Rodrigo e il procuratore lunedì prossimo. Valuteremo così quale sarà la soluzione migliore per tutti. Voglio precisare che io non punto al grande nome, Taddei l’anno scorso è stato preso perché ritenevamo ci potesse dare una grande mano. Non è stato così, ma possono esserci mille motivazioni per quanto accaduto. Vogliamo elementi che siano congeniali al nostro progetto, indipendentemente dal fatto che siano famosi. E su Fabinho e Lanzafame posso dire che, a meno di offerte economiche importanti, rimarranno qui”. Proprio Bisoli chiosa sulle gerarchie all’interno del gruppo: “Io non ho preferenze, gioca chi se lo merita e il giudice è il tappeto verde, a partire dagli allenamenti durante la settimana. Se uno del ’98 si allena meglio di uno esperto, per me il sabato gioca il primo. Nella storia solo Maradona ha potuto permettersi di fare poco in allenamento ed essere comunque decisivo durante i match”.

In chiusura arriva la domanda sullo scandalo che ha colpito il Catania e che ha visto come protagonista principale il presidente Pulvirenti. Santopadre vuole dire la sua: “Non sono indifferente a quello che accade, ma io nel calcio ci credo. Amo troppo questo sport, mi sento di difendere questo mondo, anche se quando sento queste notizie sto male, perché mi sento preso in giro. In qualsiasi settore ci sono uomini disonesti, succede anche nel mondo dell’abbigliamento, solo che nel calcio ogni disonesto purtroppo va alla ribalta”.
L’allenatore del Grifo chiude invece con una raccomandazione per i giornalisti: “Avrò bisogno di tempo e pazienza affinché i giocatori assorbano il carico di lavoro che imporrò loro. Voi fate parte di questa famiglia, se il Perugia va bene ci guadagnate anche voi. A volte ho avuto degli screzi con la stampa per delle critiche alla mia persona, ma ho 49 anni, a questa età è difficile cambiare”. 

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