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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Morte Morosini, Moneti: "Noi abbiamo 4 defibrillatori allo stadio"

In merito alla morte di Morosini, tragedia che ha sconvolto il mondo del calcio, il presidente del Perugia, Moneti parla dell'importanza di avere dei defibrillatori allo stadio

Sabato scorso la sconvolgente morte di Piermario Morosini, un episodio che ha ricordato a molti, la scomparsa di Renato Curi, durante un Perugia-Juventus del 1977, figura che è rimasta nel tempo come simbolo del sacrificio sportivo.

Inevitabile, dunque, che a Perugia, i fatti di Pescara hanno avuto una risonanza del tutto particolare ed è proprio uno dei presidenti del Perugia calcio, Gianni Moneti che confida all'Ansa, le precauzioni adottate dopo quel 30 ottobre del '77: "Noi da questo punto di vista riteniamo di essere piùavanti rispetto a quanto viene richiesto dalla Lega Pro" .

Ci siamo infatti dotati - aggiunge Moneti - di quattro defibrillatori che teniamo allo stadio in vari punti, tra cui anche nello spogliatoio ed uno più sofisticato nella sala medica. Ne abbiamo uno portatile anche per le trasferte ed ogni volta che dobbiamo affrontare un viaggio con la squadra non si parte se a bordo del pullman non c' è il defibrillatore. E questo già da tempo e non ora perché è successa la tragedia. Abbiamo fatto revisionare i nostri apparecchi anche se non ce n'era bisogno ed abbiamo anche fatto partecipare il nostro personale ad un corso di formazione per acquisire le conoscenze sul corretto utilizzo delle stesse apparecchiature".

Prima di concludere, il presidente Moneti afferma che sarebbe opportuno non giocare laddove non ci siano le giuste garanzie di sicurezza: "E' giusto ci sia una presa di posizione forte della Lega Pro per impedire di giocare laddove non ci siano le necessarie condizioni di sicurezza".
 

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