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Perugia Calcio: Damaschi si è dimesso, Moneti amministratore unico

Le indiscrezioni circa una sua condanna, apparse ieri sul Corriere dell'Umbria, alla base della decisione. "Attacchi personali che hanno coinvolto anche la mia famiglia"

Le dimissioni erano nell’aria e adesso sono ufficiali. L’avventura di Roberto Damaschi da presidente del Perugia Calcio è finita oggi, 12 gennaio 2012. A Gianni Moneti l’incarico di Amministratore Unico fino alla fine del campionato. E’ quanto deciso a margine dell’assemblea dei soci della società, riunitasi alle 15 a Bastia presso lo studio del notaio Biavati, e reso noto nel corso di una conferenza stampa tenuta alle 19 al "Curi", alla quale erano presenti Damaschi, Moneti e Agnolin.

I MOTIVI - Secondo alcuni, gli sviluppi di oggi sono legati anche ad una presunta guerra intestina all’interno del club biancorosso tra lo stesso Damaschi e Santopadre (dopo l'assemblea tornato a Roma per motivi di lavoro), anche se l’imprenditore di Cannara martedì scorso aveva escluso che il tutto fosse la vera motivazione del suo addio a fine stagione, annunciato durante la trasmissione televisiva "Calcio all'angolo". Certamente l'evoluzione in questione è la diretta conseguenza della pubblicazione, sul Corriere dell’Umbria di ieri, di alcune informazioni inerenti una condanna a due anni (indultati) per bancarotta fraudolenta, risalente al 2000 e subita dallo stesso ex presidente dei Grifoni.

Lo sfogo di Damaschi su Umbria Tv

PAROLA A DAMASCHI - “In merito alle notizie apparse, nonostante una possibile strada diversa, - ha spiegato l’oramai ex presidente del Perugia ai giornalisti - ho deciso di rassegnare le dimissioni insieme a tutto il Consiglio Direttivo. Siamo passati ad una forma diversa di società, con Gianni Moneti Amministratore Unico. Era un passo doveroso”. L’imprenditore umbro, che ha confermato di aver preso questa decisione dopo l'articolo apparso sul Corriere dell'Umbria, ha fatto sapere che solo un clima più sereno e più tranquillo potrebbe far cambiare in futuro questa decisione. “Non sono stati i giornalisti a creare questo - ha sottolineato - ma al di fuori ci sono stati attacchi personali che hanno coinvolto anche la mia famiglia. Continuerò - ha aggiunto - ad avere l’incarico di mantenere rapporti con l'esterno e di sovrintendere ai lavori dell'antistadio in corso”.

LA CONDANNA - In sintesi, Damaschi avrebbe acquistato automezzi da una società successivamente fallita. Avrebbe, inoltre, fatto appello con lo scopo di far riconoscere la propria innocenza e sarebbe adesso in attesa dell'ultimo grado di giudizio. Non avendo dichiarato il tutto al momento del tesseramento tra i pro presso la Figc, il rischio era ora la decadenza dalla carica di presidente, secondo l’articolo 22 bis, comma 5 delle norme Figc. In ogni caso, la vicenda non dovrebbe portare a nessun provvedimento nei confronti della società Perugia, ma l’ex presidente potrebbe ugualmente aver deciso di farsi da parte anche per evitare qualsiasi tipo di complicazione.

GLI ATTACCHI - Damaschi è tornato poi sugli attacchi ricevuti negli ultimi giorni. “Voglio verificare se il bersaglio sono io e per questo non ho fatto un passo indietro ma chilometri. L'attacco credo non sia venuto da fuori ma dalla città. Ogni volta che c'è da fare qualche lavoro intorno allo stadio - ha osservato - succede qualcosa, sarà un caso ma a pensare male qualche volta ci si azzecca”. Infine l'ex presidente ha voluto tranquillizzare i tifosi. “La società farà di tutto per vincere questo campionato, più avanti affronteremo la programmazione per i prossimi anni”.

PARLA MONETI - In difesa di Damaschi il neo Amministratore Unico, Gianni Moneti. “Ho accettato questa carica perché c'è l'accordo di tutti i soci e spero che questo ponga fine agli attacchi avvenuti nell'ultimo periodo”, provenienti, secondo lo stesso Moneti, da “persone esterne, che col calcio non hanno niente a che vedere. Siamo tutti imprenditori - ha proseguito - e incidenti di percorso come quello accaduto a Roberto possono capitare, non era il caso di attaccarlo così”.

LA GESTIONE - Roberto Damaschi aveva preso il comando del Perugia nel luglio del 2010, con la società reduce da due fallimenti in cinque anni. Subito dopo la vittoria del campionato di Serie D, la Coppa Italia, una finale scudetto e il primato in classifica nel torneo in corso.

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