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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, il grido di Santopadre: "Danni ingenti per il Perugia, Figc e Governo ci aiutino"

Dopo il decreto che chiude gli stadi ai tifosi fino al 3 aprile, il presidente del Grifo ha lanciato un appello alle istituzioni: "Priorità alla salute della gente, ma dopo ci vengano incontro"

Un clima surreale quello che si prospetta per il mondo dello sport e per l'Italia in generale dopo il decreto del Governo Conte, che ha chiuso scuole e università fino al 3 aprile per l'allarme coronavirus e imposto le porte chiuse agli eventi sportivi per lo stesso periodo di tempo. Una decisione presa per limitare il contagio da COVID-19, che stravolgerà le abitudini della gente anche per quel che riguarda lo sport di base e le attività amatoriali oltre che arrecare ingenti danni economici alle società profesisonistiche. Tra queste c'è il Perugia calcio di Massimiliano Santopadre che sarà costretto a giocare senza pubblico le prossime 3 sfide di campionato (2 delle quali tra le mura amiche del 'Curi') vedendo così sfumare i relativi incassi. E un appello alle istituzioni, calcistiche e non, è stato lanciato dallo stesso presidente del Grifo attraverso il sito ufficiale del club.

LA NOTA DEL PERUGIA - Ora chiediamo al Governo di capire cosa sta accadendo a noi imprenditori, che nel caso dei presidenti di calcio sono doppi imprenditori a cui si presenta, di conseguenza, un doppio problema”. Non è una polemica quella di Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia e titolare di un’azienda commerciale di abbigliamento che sta avendo conseguenze gravissime da questa crisi con introiti giornalieri al 20%. Santopadre, che è anche consigliere della Lega Serie B, è infatti più che consapevole che questa emergenza è arrivata improvvisamente e ha spiazzato un po’ tutti. La sua non è nemmeno una lamentela per il provvedimento del Governo di chiudere gli stadi agli spettatori, “la salute è il bene primario da preservare”, bensì una richiesta, alle istituzioni, di restare vicino a chi crea posti di lavoro e ricchezza per il Paese: “Spero che dopo questo primo momento che ha imposto, giustamente, quello di trovare soluzioni all’emergenza nel garantire la massima salute possibile ai cittadini, ne segua un secondo che venga incontro alle nostre esigenze di azienda”. Come? Le idee possono essere diverse come suggerisce lo stesso Santopadre: “Il danno economico che si riceve dal mancato introito degli incassi da botteghino, sempre premettendo l’importanza e la priorità della salute della gente, va recepito dal Governo e anche dalla Federazione. Ne stiamo discutendo all’interno della Lega Serie B per avanzare alcune proposte quali una sospensiva a livello contributivo e, inoltre, deroghe di alcune scadenze federali. Stiamo parlando di un decreto, quello della Presidenza del Consiglio dei ministri, che non durerà una o due giornate ma un mese; il governo e la Federazione valutino quindi con attenzione le ingenti perdite che le società di calcio dovranno affrontare, per evitare dissesti o addirittura fallimenti che colpirebbero intere comunità, territori e persone nei loro posti di lavoro”.

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