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Perugia, Goretti racconta il mercato ed esalta Cosmi: "Ha coraggio, con lui un futuro di successi..."

Il direttore tecnico fa il bilancio delle operazioni di gennaio: "Rajkovic era l'obiettivo numero uno, con Greco e Benzar abbiamo più alternative. La rosa ampia? Può essere un problema, ma Balic e Rodin possono ancora partire". Sul tecnico: "Conquistati dal suo carisma, se lo seguiamo tutti..."

A due settimane dalla chiusura del calciomercato di gennaio è tornato a parlare Roberto Goretti, che a posteriori traccia un bilancio della sessione di riparazione del Perugia: “In B c’erano poche possibilità di muovere giocatori importanti e modificare così le sorti delle varie squadre - esordisce il direttore dell'area tecnica biancorossa - questo anche a causa del nuovo regolamento di Serie A con le liste ‘bloccate’ che limita il bacino per le squadre di B. Volevamo fare delle correzioni sulla base di quanto visto nel girone di andata e dopo il cambio di progetto tecnico con l'arrivo in panchina di Cosmi al posto di Oddo, la priorità era il difensore centrale che tra infortuni e squalifiche ci serviva. Tra tutti i centrali italiani o che giocano in Italia c’era la possibilità di prendere Sierralta, che è un calciatore importante ed è stato poi preso da quell'Empoli unico a fare la voce grossa anche a gennaio, con l'alternativa di pescare tra svincolati. Noi volevamo un centrale di piede sinistro anche per le prossime stagioni e alla fine la scelta è ricaduta su Rajkovic, un obiettivo centrale. La vicenda del suo primo arrivo a inizio gennaio è stata raccontata male: dopo le visite mediche necessarie per capire la sua condizione fisica e lui, come di solito fanno i giocatori dell’est o quelli nordici, voleva visionare le nostre strutture e conoscere poi di persona il presidente. In quel momento ha detto di voler valutare altre offerte e qualche giorno dopo ha accettato la ostra proposta".

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LE ENTRATE -  Praticamente la stessa versione data dalla gran parte dei media, mentre era stato piuttosto Serse Cosmi ha commentare duramente e senza troppi giri di parole il primo dietrofront del serbo ("Per fortuna non è venuto, Perugia non è un 'club mediterranée' ma una piazza che ha un sogno e chi viene qui deve volerlo"). Dal discorso generale GOretti è poi passato a un'analisi dettagliata delle operazioni chiuse dal Grifo: "Ci serviva un regista esperto per far crescere Carraro e Konate e alla fine abbiamo preso Greco, un ragazzo in gamba e con l’esperienza giusta per aiutare i più giovani, che conosceva già alcuni componenti del gruppo e anche in altri ruoli del centrocampo potrà darci un aiuto. Sottolineo che è stato l’unico centrale che si è mosso sul mercato. Poi c'è stato l'ingaggio di Barone che abbiamo considerato un'opportunità: è giovane e vogliamo testarlo in un calcio diverso da quello statunitense. Infine Benzar, perché ritenevamo che sulla destra non bastasse solo un esterno di grande spinta come Mazzocchi con cui ora iol rumeno si giocherà il posto. Dei nuovi era l’unico già pronto ma purtroppo è stato fermato dall'influenza (ma è tornato ad allenarsi in gruppo, ndr). Con Cosmi poi avevamo riflettuto anche sulle mezzali mezzali, decidendo alla fine di puntare sui nostri ragazzi senza contare Buonaiuto e Fernandes che il mister vorrebbe adattare".

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LE MANCATE USCITE - Detto delle operazioni in entrata, Goretti ha affrontato anche il tema delle mancate uscite: "Ci è mancato qualcosa in questo senso, anche perché una rosa ampia è un po’ un’anomalia per noi e non necessariamente un bene per un allenatore, che con tante scelte a disposizione rischia di avere bisogno di più tempo per trovare la quadra, anche se Cosmi ha l'esperienza per gestire questa situazione". Un paio di uscite, con i mercati di alcuni campionati esteri ancora aperti, potrebbero comunque essere ancora formalizzate: "Forse siamo vicini alla cessione di Balic (su di lui una squadra slovacca, ndr) e di un altro calciatore (il difensore Rodin per cui il Grifo cerca una sistemazione almeno in prestito, ndr). A movimentare l'ultima giornata del mercato di gennaio è stata però la 'telenovela' Iemmello, rimasto alla fine a Perugia così come Melchiorri: "Per Iemmello ci sono arrivate delle offerte che non abbiamo accettato, così come anche noi ne abbiamo fatte per altri giocatori senza che per questo si scatenassero siti e social come è successo. Per quanto riguarda Melchiorri invece posso dire che è un calciatore che ho voluto fortemente a Perugia, capace di far bene nel girone di andata della passata stagione prima di avere qualche problema fisico. Oddo poi aveva puntato sul 4-3–2-1 e con un Iemmello così Falcinelli e Melchiorri hanno inevitabilmente trovato pieno spazio: per questo sarebbe partito, ma con Cosmi sono cambiati gli scenari cambiati e il mister ci ha chiesto di tenerlo".

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