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Perugia e i suoi patriarchi verdi

Sono monumenti naturali, gli alberi che, dopo anni di attesa, ottengono la tutela della Legge perché riconosciuti di notevole o grande interesse e in alcuni casi, di eccezionale valore storico. Numerosissimi nella provincia perugina

La fronda vigorosa o affusolata, il tronco più o meno piegato dai venti, testimoni senza parola di decenni di storia: sono i patriarchi verdi. Numerosi anche nella provincia perugina tutelati dalla legge. Sanzioni  fino 100.000 euro per chi ne provochi il danneggiamento o addirittura l'abbattimento

I signori verdi del tempo, come grandi giganti silenziosi e gentili se ne stanno là a osservare immobili il tanto affannarsi umano. Gli alberi sono più che una cornice decorativa per i nostri paesaggi, e non soltanto per il loro contributo da fornitori di ossigeno, imprescindibile al miracolo della vita.

La chioma possente o affusolata, il tronco più o meno piegato dai venti, alcuni di loro sono stati testimoni senza parola di decenni e decenni di storia e nella loro rassicurante fissità longeva sono un po’ un’ancora alla frenesia dei tempi moderni, persino quelli più caotici metropolitani.

Per celebrare e salvaguardare questa bellezza che fa da argine alla cementificazione persino metaforica, l’Italia dal primo febbraio 2013 tutela gli alberi monumentali, con la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. Anche se in ritardo rispetto all’esistenza centenaria dei ciclopici alberi, la normativa – come evidenziato in un articolo di Carolina Tagliafierro ,economista del Paesaggio - ha colmato un vuoto che metteva a rischio la sopravvivenza dei grandi “patriarchi verdi”. La vacatio legis a livello nazionale, sottolineava la Tagliafierro, “aveva creato un’area di autonomia legiferativa da parte delle regioni e l’esistenza di leggi e regolamenti diversi, che, di fatto, rischiavano di indebolire tutto l’apparato di tutela.

Invece, l’art. 7 della legge riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. Esistono quindi criteri precisi per identificare un albero monumentale, è definito tale:

a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;

b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;

c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.

Nonostante il vuoto normativo, fin dagli anni Ottanta e Novanta è stato effettuato un censimento di queste piante storiche, a partire dalle segnalazioni di associazioni e singoli cittadini e da rilevamenti e verifiche sul campo.  Precisamente nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lanciò il primo "Censimento nazionale degli alberi di notevole interesse", per individuare e catalogare le piante singole o in gruppi, che presentavano alcune caratteristiche particolari: dimensioni eccezionali rispetto alla specie, forme singolari, qualità estetiche e valore storico. La quantità di dati raccolta nel tempo è sorprendente: l'Italia possiede un patrimonio di monumenti verdi forte di 22.000 "alberi di notevole interesse". Tra questi oltre 2.000 sono definiti di "grande interesse" e ben 150 di "eccezionale valore storico o monumentale".

E ora, per queste piante, a tutti i livelli considerate parte integrante del patrimonio naturale ma anche storico-artistico del nostro Paese, viene applicata una forma di maggior tutela: diventano assolutamente intoccabili sia per quanto riguarda la parte esposta sia per quanto riguarda le radici, viene individuata un’area di rispetto, pari almeno all’ampiezza della chioma, idonea ad assicurare la loro buona salute, si valuta di caso in caso la possibilità di interventi mirati al mantenimento del loro buono stato vegetativo e di difesa fitosanitaria, da attuarsi comunque previo parere vincolante del competente Servizio Fitosanitario regionale e sono previste specifiche sanzioni per eventuali danneggiamenti.

Qui  di seguito l’elenco (dal sito del Corpo Forestale dello Stato) degli alberi monumentali che vivono nella provincia di Perugia così che non capiti a nessuno di passare accanto a uno di questi preziosi tesori senza rendersene conto. Classificati per: Comune,località, genere e specie, circonferenza e altezza in metri, nome volgare.

  • Assisi - Eremo delle Carceri - Quercus ilex L.* - 2,0 – 15 -Leccio 
  • Cascia – Avendita – Quercus - pubescens Willd. - 4,4 – 15 - Roverella   
  • Cascia - Capanne di Collegiacone - Quercus pubescens Willd. - 4,1 – 15 - Roverella        
  • Cascia – Roccaporena - Quercus pubescens Willd. - 4,2 – 16 - Roverella               
  • Castel Ritaldi – Madonnina - Quercus pubescens Willd.* - 3,9 – 19 - Roverella  
  • Castiglione del Lago – Pentimento - Quercus pubescens Willd.*- 4,0 – 18 - Roverella   
  • Castiglione del Lago Roverella - S. Fatucchio - Voc. Zucconami - Quercus pubescens Willd. - 4,1 - 25
  • Cerreto di Spoleto Roverella - Rocchetta - Voc. L'allicella - Quercus pubescens Willd. - 4,1 - 15
  • Citta di Castello - Villa San Donnino - Quercus pubescens Willd. - 4,0 – 18 - Roverella        
  • Collazzone - Santa Liberata - Quercus pubescens Willd. - 2,8 – 18 - Roverella    
  • Foligno - Belfiore - Via Innamorato - Quercus robur L. - 3,8 – 20 - Farnia              
  • Foligno - S. Paolo - Via Corta di Calle - Cupressus sempervirens L. - 2,6 – 25 - Cipresso  
  • Fossato di Vico - Palazzolo - Voc. Piazzetta - Sophora japonica L.- 3,0 – 10 - Sofora           
  • Gualdo Tadino - Centro abitato - Celtis australis L. - 3,3 – 15 - Bagolaro 
  • Gualdo Tadino Roverella - Voc. Tomaiolo st. ferroviaria - Quercus pubescens Willd. - 4,0 - 18
  • Gubbio - Piaggiola - Via Frate Lupo - Quercus robur L. - 4,5 -20 - Farnia
  • Magione -  Monte Cagnola - Quercus pubescens Willd. - 4,4 – 18 - Roverella    
  • Marsciano - S. Biagio della Valle - Quercus pubescens Willd. - 4,8 – 20 - Roverella           
  • Norcia - Valcaldara - Voc. Badia Quercus pubescens Willd. - 4,1- 20 - Roverella 
  • Norcia - Nottoria - Voc. Cannavina - Quercus pubescens Willd. - 3,7 – 18 - Roverella     
  • Norcia - San Pellegrino - Voc. Caricaia - Quercus pubescens Willd. - 4,1 -20 - Roverella 
  • Norcia - Parrocchia di Nottoria - Quercus pubescens Willd. - 5,1 – 22 - Roverella             
  • Norcia - San Pellegrino periferia Sud - Quercus pubescens Willd. - 4,3 – 16 - Roverella 
  • Perugia – Montescosso - Quercus ilex L. - 2,7 – 18 - Leccio         
  • Perugia - Ponte Felcino - Cupressus sempervirens L. - 4,6 – 23 - Cipresso           
  • Perugia - Valbiancara - Voc. Forcella - Quercus pubescens Willd.* - 5,5 – 26 - Roverella
  • Sellano - Piaggiarella - Voc. Fonte Rotta - Quercus pubescens Willd. - 4,5 – 12 - Roverella           
  • Spoleto - Villa Retenta - Cedrus libani A. Richard 5,0 – (n.d.) - Cedro del Libano               
  • Todi – Monastero - Tilia cordata Mill.* - 5,7 - 16                - Tiglio selvatico             
  • Todi - Quadro - Quercia Bella - Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. - 4,4 – 19 -Rovere
  • Todi - Centro abitato - Cupressus sempervirens L. - 2,5 – 30 - Cipresso
  • Torgiano Roverella - Miraduolo - Voc. La Polla - Quercus pubescens Willd. - 4,0 - 30
  • Trevi – Cappuccini - Quercus ilex L. - 4,2 – 18 - Leccio    
  • Trevi - Bovara - Voc. Carciano - Olea europaea L.*- 9,1 – 6 - Olivo           
  • Umbertide - Eremo di Monte Corona - Cedrus libani A. Richard - 4,0 – 22 - Cedro del Libano     

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