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Parco eolico o mantenimento del verde?

Nel Parco Regionale di Colfiorito, a cavallo tra Umbria e Marche, verrà costruito il più grande parco eolico della zona. Scontro tra gli stessi ambientalisti: tutelare il paesaggio o sfruttare l'energia del vento?

Continua il perenne scontro tra chi vuole il parco eolico e tra coloro che ritengono l’opera un vero e proprio scempio, in una delle zone più verdi a cavallo tra Umbria e Marche. Costituito Parco Regionale nel 1995 dalla Regione Umbria, quello di Colfiorito è inserito nella Convenzione Ramsar per l'importanza internazionale, grazie a molti aspetti naturalistici ed è individuato come Zona di Protezione Speciale (ZPS) dalla Comunità europea per l'importanza della comunità di uccelli presente. 


La costruzione del parco eolico, che dovrebbe rimanere in piedi per 20 anni, è stata approvata nel maggio 2012 dopo un lunghissimo iter.  Il progetto prevede la costruzione di 17 macchine eoliche, ognuna alta 64 metri con un diametro di 80 metri. Queste, che saranno installate sul versante della Regione Marche, produrranno ogni anno un totale 69.000 MWH, e per la loro costruzione sono stati stanziati ben 55 milioni di euro
Il primo scontro tra i progettisti dell’opera e la comunità montana è stato quello riguardante l’impatto visivo che le strutture eoliche comporteranno. Il rischio di deturpare il paesaggio degli altipiani di Colfiorito è realmente elevato. Sono tantissimi i punti del parco Regionale più piccolo dell’Umbria a essere soggetti a vincoli paesaggistici, dai quali comunque la presenza delle alti torri non potrà passare inosservata. Le richieste della comunità montana di rendere le pale eoliche invisibili dai punti di maggiore interesse del parco non sono state applicate in sede di progettazione. 


Altro oggetto di discussioni accese è l’utilità stessa dell’opera. L’energia totale annualmente prodotta, sarebbe utile all’approvvigionamento energetico per una popolazione pari a 56mila abitanti, notevolmente superiore ai 15mila presenti nei comuni della comunità montana camerinese. D’altro canto, l’attivazione del parco eolico impedirà di disperdere nell’aria 46.406 tonnellate di anidride carbonica, e oltre una tonnellata di polveri ogni anno, che verrebbero viceversa prodotte da impianti energetici tradizionali.

Il dibattito si è riacceso sul fatto che la somma stanziata per la costruzione dell’impianto stride con i pochi fondi che le Regioni mettono a disposizione per il mantenimento delle attività dei parchi verdi. 

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