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Mobilità sostenibile, virtuosa e imperfetta Perugia

Mentre riprende a crescere il numero di auto a gas nelle 50 città considerate dal rapporto Euromobility, il capoluogo umbro si posiziona 35esima nella classifica generale, ma si dondola fra la virtù e il peccato

Trentacinquesima nella classifica generale, Perugia ha ancora strada da percorrere per rendere più sostenbile la mobilità, tra virtuosismi e imperfezioni. Per quel che riguarda il numero di automobili ogni 100 abitanti, ad esempio ha un indice in diminuzione, ma è sopra la media (61,6) con circa 72 veicoli per ogni abitante. Invece,  rispetto a Livorno, che ha il negativo primato di essere la città con il maggior numero di ciclomotori e motocicli (oltre 25 ogni 100 abitanti) Perugia si posiziona in alto nella classifica (poco più 10 per 100 abitanti). Ad affermarlo il settimo Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il contributo e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.
Il capoluogo umbro si dondola fra la virtù e il peccato, infatti, in beffa al dato negativo per numero di veicoli, si posiziona malissimo per quel che riguarda le due ruote più inquinanti: è sedicesima per veicoli a gas, con un buon 9% circa.

Per quel che riguarda la qualità dell’aria, Perugia è la quattordicesima in classifica e non ha superato i limiti di PM10 consentiti dalla Legge per oltre i 35 giorni. Rispetto alla città più "eco-mobile" d'Italia, il capoluogo umbro si colloca in coda alla classifica. Infatti, se Venezia sale sul podio perché possiede la più estesa area pedonale (anche per ragioni ‘fisiologiche’) Perugia si piazza al trentunesimo posto.

La nostra città non è messa malissimo anche per quel che riguarda il trasporto pubblico: è diciottesima, per numero di passeggeri trasportati per abitante, in questo caso poco meno di 150, ma è ventiquattresima per quel che riguarda le zone a traffico limitato (ZTL).
Male invece per il bike sharing: circa zero iscritti al servizio, mentre a Torino (prima in classifica) sono 18.000. Inoltre in confronto alle città emiliane di Modena, Reggio Emilia e Ferrara che offrono il maggior numero di km di corsie ciclabili per abitante, Perugia è trentaseiesima, decisamente in coda alla classifica.

In generale dati positivi si possono riscontrare su tutta la Penisola come ha affermato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility: "Questo settimo Rapporto segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso dai Comuni e dalle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante”. Una ragione in più perché Perugia migliori.

Bertuccio sottolinea che il Rapporto purtroppo “conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%”.

Anche il Presidente Riccardo Canesi non fa salti di gioia, ma anzi bacchetta le amministrazioni “che dimostrano ancora di non aver compreso appieno quanto faccia bene alla salute delle città e a quella dei cittadini la mobilità attiva, l’uso cioè dei propri piedi e della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I percorsi in città sono ancora troppo poco sicuri e l’impegno sul piano culturale è scarso o addirittura assente”

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