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Colussi, fumata nera nello stabilimento: "I lavoratori bocciano l’accordo integrativo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Morelli (UGL Agroalimentare), i lavoratori Colussi bocciano l’accordo integrativo. Il 28 e 29 maggio si sono svolte le assemblee per la presentazione dell’ipotesi d’accordo raggiunta in seno al Coordinamento del Gruppo Colussi. “Pur se ne siti di Fossano e Tavarnelle Val di Pesa ha vinto il sì, i lavoratori di Petrignano di Assisi hanno duramente criticato l’ipotesi presentata dalle segreterie di Fai Flai e Uila, bocciandolo con 229 NO contro 101 sì” – Afferma Massimo Morelli, Segretario provinciale dell’UGL Agroalimentare. “Già negli scorsi giorni avevamo avvisato le RSU e le Segreterie delle altre sigle sindacali del malcontento che agitava gli operai del sito umbro circa i contenuti dell’accordo sottoscritto da CIGL CISL E UIL – prosegue Morelli – ma a nulla è valso il nostro appello per un passo indietro che ridesse centralità alla partecipazione dei lavoratori nel decidere del proprio futuro”. “L’UGL Agroalimentare accanto ai lavoratori che hanno aspramente contestato la generosità dell’accordo nei confronti dell’impresa, soprattutto in materia di flessibilità e premio di produzione – continua il Segretario regionale – auspica un passo indietro da parte dell’azienda, che non può esimersi dal prendere atto del fallimento di una politica impositiva dall’alto, che non tiene contro dei bisogni dei lavoratori, già provati dai sacrifici imposti per il bene dell’azienda e dalle procedure di mobilità che solo a febbraio hanno portato al licenziamento di 69 dipendenti del sito umbro”. “L’accordo, riguardante le unità produttive di Fossano, Tavarnelle Val di Pesa e Petrignano d’Assisi non appare pertanto riguardasse gli uffici di Milano che da più parti oggi sembrano essere tirati surrettiziamente in ballo come una sorta di soccorso rosso a tutela di un accordo bocciato apertamente dagli operai, diretti destinatari delle previsioni dell’accordo. L’UGL Agroalimentare – conclude Morelli – si chiede a cosa serve far sottoporre al giudizio degli operai le intese raggiunse se poi non si tiene conto del loro giudizio, cambiano le regole del gioco all’occorrenza?”

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