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Hobby Horse trio Sabato 8 dicembre

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

JOE REHMER bass, harmonium, voice, electronics STEFANO TAMBORRINO drums, voice, electronics 'Mi aspettavo molto e ho avuto moltissimo: eccezionale affiatamento, jazz vaporoso e languido screziato di pop (che pasticcino la rilettura di “Three Hours” di Nick Drake), brucianti accelerazioni, coloriture mai banali. E una compattezza, un suono, un’essenzialità che sono puro godimento. Teniamoceli stretti gli Hobby Horse, culliamoli e coccoliamoli, spalanchiamo le porte di festival e rassegne. Meritano il meglio del meglio.' - Luca Canini, Allaboutjazz Hobby Horse è un trio collettivo che nasce nel 2010, guadagnandosi subito notorietà per una tendenza ad oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo e difficilmente classificabile. Nei loro otto anni di attività hanno prodotto 6 dischi, accolti con entusiasmo sia dalla critica che da un pubblico sempre più vasto e variegato. La costante evoluzione artistica documentata in queste produzioni ha trovato riscontro nelle richieste del booking: con più di 200 concerti per le manifestazioni e i locali più importanti di Europa e USA, le loro tournée oggi li vedono protagonisti sia dei grandi festival jazz sia delle programmazioni di locali rock underground e discoteche. La musica di Hobby Horse è un imprevedibile mix di stili e generi, incontro a tratti violento fra linguaggi musicali, passando dalla slam poetry a hip hop, bossa nova, psichedelia, prog rock, techno e musica da camera. Droni ipnotici e misteriosi si alternano a violente esplosioni di energia, il tutto unito da una sottile attenzione timbrica e melodica, da un senso di scoperta costante e da una tensione musicale palpabile. Nella loro imprevedibilità, I concerti trovano sempre una forma musicale con una incontrovertibile logica, frutto della fiducia reciproca e della lunga esperienza condivisa; forse sta proprio in questa ricerca della libertà e nell’esplorazione degli incontri impossibili la sorprendente coerenza musicale di Hobby Horse. BIOs Dan Kinzelman è nato e cresciuto negli Stati Uniti ma vive stabilmente in Europa dal 2004, trasferendosi prima in Germania per poi stabilirsi in Italia nel 2005 dove ha trovato subito lavoro come solista, arrangiatore e direttore musicale con artisti come Enrico Rava, Giovanni Guidi e Mauro Ottolini. Negli ultimi anni si è dedicato principalmente a collaborazioni a lungo termine con musicisti coetanei, contribuendo al avviamento di una nuova fioritura progettuale in Italia e dando vita a gruppi come Simone Graziano Frontal, Francesco Ponticelli Quartet, Dan Kinzelman’s Ghost e Hobby Horse. Nel 2016 viene chiamato da Siena Jazz come docente e inizia una collaborazione nel campo della danza contemporanea con un giovane coreografo/danzatore Daniele Ninarello, prima dal vivo con lo spettacolo Kudoku e poi come compositore per STILL nel 2017. Attualmente si trova alle prese con 3 nuove produzioni discografiche per il 2018 e una serie di tournee internazionali per la promozione di ‘Helm’. Joe Rehmer nasce nel 1984 a Woodstock, frazione di Chicago. A 12 anni comincia a suonare la chitarra. Entra a far parte del jazz band della scuola media, passando al basso elettrico e poi al contrabbasso. Nel 2002 si trasferisce a Miami (Florida), dove si laurea nel 2006. Negli ultimi anni, porta avanti un'attivita' concertistica sia in Europa che negli Stati Uniti con gruppi come Hobby Horse (Italia), Ghost Horse (Italia), Drive! (Italia), Giovanni Guidi's Inferno (Italia), El Portal (Miami), Tensil Test (Berlino), Espada (Italia) Il Bidone di Gianluca Petrella (Italia), Enrico Zanisi Trio (Italia) e Airship Rocketship (Miami). Joe Rehmer ha condiviso il palco/studio con artisti come Jim Black, Uri Cane, Michael Blake, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Joe Lovano, Maria Schneider, Dave Leibman, Avishai Cohen, Stefano Battaglia, Troy Roberts, Paul Bender, Tivon Penicott.... Stefano Tamborrino ha cominciato a suonare nel 2000, all’età di 19 anni. Da allora ad oggi ha portato avanti il suo percorso musicale da autodidatta, cosa che ha favorito la formazione di un suo stile più personale e unicamente dettato dall’istinto. Molteplici sono le sessioni di studio con musicisti affermati e di notevole talento. Tra i fortuiti incontri e le collaborazioni stabili possiamo annoverare i nomi di: Stefano Bollani, Hindi Zahra, Ares Tavolazzi, Chris Speed, Louis Cole, Gianluca Petrella, Area e molti altri tra cui gli Hobby Horse con i quali è giunto alla pubblicazione del sesto album, il quale a sua volta va a collocarsi in una lista di oltre 40 dischi registrati nel corso degli ultimi anni. Dal 2017 è entrato a far parte del trio del sassofonista americano David Binney con cui ha tenuto concerti negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone. Nel medesimo anno avvia un'intensa attività compositiva che lo porta alla formazione di quattro distinti progetti da leader.

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