Questo non è più un parco! Sant'Anna tra bivacchi, panni stesi e pusher
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un residente di Perugia che descrive come sia ormai ridotta la parte finale del Parco di Sant'Anna. Bivacchi, droga, disperazione, clandestini e tanta sporcizia. Come il nostro lettore confidiamo nell'intervento del sindaco anche attraverso una collaborazione con Carabinieri e Questura.
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Gentile Sindaco,
abito in un palazzo davanti alla parte finale del Parco S.Anna.
Questa zona del parco è ormai diventata una casbah a cielo aperto. Infatti si sono insediati una decina di nordafricani (presumibilmente tunisini) che praticano dalla tarda mattinata fino all'ora di pranzo lo spaccio di droga a cielo aperto sul modello Scampia di Napoli.
In questo luogo, inoltre, vi dimorano il giorno mangiando e spesso buttando ciò che rimane dei loro pasti a terra e vi bivaccano arrivando a dormirvi anche di notte.
Ormai questa parte del parco è diventata off-limits per i cittadini, facendo vivere chi abita nei dintorni o che vi transita, una situazione di forte e costante insicurezza.
Il degrado è sempre più forte e anche il numero di spacciatori e tossicodipendenti che frequentano tale zona cresce sempre di più, togliendo la possibilità a noi abitanti della zona di vivere e godere questa parte di Perugia.
Per farvi capire il degrado a cui siamo arrivati vi allego le foto che ritraggono i panni che questi signori stendono abitualmente a tutte le ore del giorno sulle corde dei giochi dopo averli lavati con detersivo nella fontanella pubblica rendendo di fatto questi giochi impraticabili a tutti i bambini.
Ormai chi abita qua intorno è rassegnato ma quello che preoccupa è il costante peggioramento della situazione. La domanda è: ci sarà mai un fondo da toccare o siamo destinati a sprofondare senza fine?
Cordiali saluti.
Un abitante della zona (non mi firmo per tutelare la mia famiglia che potrebbe subire ritorsioni)