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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Cambia il modo di lavorare e cambia il modo di parlare del lavoro: il “lavoro ibrido” entra nel dizionario

Spazi e tempi lavorativi stanno mutando e con essi anche il modo di pensare e di nominare il lavoro; anche la lingua si adatta ai cambiamenti

Ogni anno, i dizionari aggiornano le proprie voci con parole ed espressioni di nuovo utilizzo, una pratica affascinante perché le scelte effettuate riflettono inevitabilmente il tempo in cui viviamo.

L’Oxford English Dictionary (EOD) - dizionario storico della lingua inglese antica e moderna - ha aggiornato la definizione di ibrido per includere l’espressione “lavoro ibrido”. Questa è la descrizione: "Dell'occupazione, dell'istruzione, ecc.: fornire modelli flessibili per il lavoro o l'apprendimento, in particolare utilizzando la tecnologia delle comunicazioni digitali per consentire un efficace accesso da remoto e l’home working in combinazione o alternativa ai tradizionali ambienti di ufficio o di insegnamento".

Un nuovo modo di lavorare

La tendenza ormai è chiara: i cinque giorni in presenza al lavoro saranno per molti un lontano ricordo. Stare fuori dalla sede di lavoro non significa però necessariamente rimanere a casa. Le analisi condotte nel 2021 da IWG – colosso degli spazi di lavoro flessibili, presente in Italia con i brand Copernico, Regus, Spaces, Signature e HQ - indicano chiaramente che, anche in Italia, si è andato via via sempre più delineando un approccio ibrido, con migliaia di lavoratori che nel corso dell’anno sono tornati a lavorare nei propri uffici sparsi in tutto il Paese.

Il martedì è il giorno più gettonato per raggiungere i colleghi dal vivo. Seguono a ruota il mercoledì e il giovedì, con un trend di concentrazione del lavoro in presenza nel cuore della settimana. I modelli ibridi sono ormai la norma per molte persone. L’accelerazione di una tendenza in corso da molti anni, grazie alla quale le aziende stanno anche ridisegnando le loro strategie immobiliari.

Così, alla rivoluzione del lavoro si affiancano nuove forme di workplaces che, unite alla digitalizzazione dei processi, hanno dato il via a un vero e proprio ‘ripensamento’ degli spazi a uso ufficio.

Nuovi spazi di lavoro "satellite"

Le aziende sono sempre più propense infatti a investire in uffici distribuiti sul territorio, per consentire ai propri dipendenti di ridurre gli spostamenti e lavorare da sedi idonee, ovviando ai limiti del lavoro da casa e contribuendo a ridurre le emissioni. “Negli ultimi due anni abbiamo visto le aziende riconoscere i vantaggi del lavoro ibrido sulla produttività e profitti, parallelamente si è fatta strada anche la consapevolezza di come il lavoro ibrido sia un modo più sostenibile di lavorare, che genera benefici sia per le persone, sia per il pianeta" aggiunge Mark Dixon, fondatore e CEO di IWG.

L'ufficio è ovunque, preferibilmente più vicino a casa e non necessariamente nelle grandi città, con evidenti benefici per l'ambiente – grazie alla riduzione del pendolarismo – e per il work-life balance. Stiamo passando dall’unico grande hub centrale ubicato nelle metropoli o in aree suburbane a una struttura a rete, distribuita sul territorio e pensata per fornire un punto d’appoggio di prossimità ai dipendenti, ovunque si trovino. Secondo IWG il futuro del lavoro ruoterà addirittura intorno al concetto dei “15 Minute Commute”, ovvero degli spostamenti entro 15 minuti, con tutti i servizi disponibili a un breve viaggio da casa.

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