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Domenica, 28 Aprile 2024
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Vino e Cucina di Alvaro Visconti | Nell'Agriturismo Angelucci sperimentiamo binomio Il Villa Fidelia Rosso e carne alla brace

Il Villa Fidelia Rosso è un vino atipico per l’Umbria, in quanto non contiene né sangiovese né sagrantino, ma un mix sorprendente...

L'AUTORE - Alvaro Visconti, nato nel 1964, vive da sempre a Bastia Umbra. Laureato in economia e commercio, lavora comeAlvaro Visconti responsabile di filale in Credit Agricole Italia SpA. Coltiva numerosi interessi extra lavorativi: nel 1994 ha ottenuto l’abilitazione di allenatore di pallavolo di terzo grado, che permette di allenare nella Superlega; si diletta a coltivare l’orto nel terreno di proprietà adiacente l’abitazione, anche se, per mancanza di tempo, ha dovuto  abbandonare la produzione di vino, che ha seguito personalmente sino al 2007.E’ sommelier dell’Associazione Sommelier A Tavola Con Bacco ed in questa veste è spesso presente presso l’Agriturismo della Società Agricola F.lli Angelucci di Collemancio di Cannara, di cui la moglie Petronilla è amministratrice e chef. 
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di Alvaro Visconti

Domenica scorsa, come usualmente nei fine settimana, mi trovavo presso l’Agriturismo dell’Azienda Agraria F.lli Angelucci di Collemancio, gestita da mia moglie Petronilla. Le carni presenti nel menù sono tutte di produzione aziendale, ma in quella occasione gli ospiti potevano scegliere carni di un vitello di razza frisona che era stato macellato ad oltre 20 mesi e, quindi di pezzatura e consistenza maggiori rispettobistecca di vitello frisone (1) al solito. Pur essendo abituato alle carni aziendali, l’aspetto della bistecca, con marezzature ed infiltrazioni molto invitanti, è stata una tentazione alla quale non ho saputo resistere ed ho chiesto a mia cognata Roberta di cuocermene una alla brace, nel grande camino della sala ristorante. Per accompagnarla degnamente ho scelto il Villa Fidelia Rosso della cantina Sportoletti, di cui vi erano alcune bottiglie dell’annata 2017.

Il Villa Fidelia Rosso è un vino atipico per l’Umbria, in quanto non contiene né sangiovese né sagrantino, ma è un taglio bordolese, con il 70% di merlot, il 20% di cabernet sauvignon ed il 10% di cabernet franc. Il mix dei tre diversi vitigni ha una logica: il merlot rende il vino morbido e rotondo, il cabernet sauvignon ne arricchisce la struttura ed il corpo e ne aumenta l’acidità, il cabernet franc in più aggiunge note erbacee ed eteree. Alla vista il Villa Fidelia è di un rosso rubino impenetrabile; nel bicchiere la resistenza alla rotazione e la formazione di archetti sulle pareti ne rivela la struttura ricca.

Al naso è intenso e complesso, rivelando un bouquet molto ricco: di fiori rossi, in particolare la viola, di frutti rossi, amarena, mora, mirtillo, di confettura di frutti di bosco, ma anche di cioccolato, liquirizia, tabacco, vaniglia e spezie, che rivelano un affinamento in legno. In bocca è secco, ha notevole freschezza, i tannini sono presenti ma ben levigati, rivelando un buon equilibrio tra le parti morbide e le parti dure. Risulta inoltre caldo (alcol 15%), intenso e persistente. Acidità e tannini assicurano al Villa Fidelia una notevole longevità, per cui il vino potrà essere bevuto sicuramente anche tra qualche anno.

L’abbinamento con la bistecca si è dimostrato valido: l’alcolicità si è contrapposta alla succulenza della carne, la morbidezza alla tendenza amara generata dalla cottura alla brace, l’intensità olfattiva ha ben coperto la speziatura applicata nella cottura. Ancora migliore, certamente, sarebbe stato l’abbinamento con uno spezzatino, magari di carne di bufalo, che è spesso inserito nel menù dell’Agriturismo e che presenta succulenza e aromaticità più spiccate rispetto alla bistecca alla brace.

Nella carta dell’Agriturismo la bottiglia la troviamo a 26 euro; il costo è più che giustificato dalle caratteristiche del vino, che ha sicuramente un rapporto qualità/prezzo tra i migliori. Lungi da me fare confronti, anche per il terroir differente, ma vale la pena ricordare che i pregiatissimi vini di Bolgheri, sia pure con composizioni diverse, sono anch’essi taglio bordolese. Come si può vedere dalla foto, la bistecca non era certo piccola, per cui, considerata la mia linea ahimè ben più che tondeggiante, ho chiesto a mio figlio Giovanni di dividerla con me. Risultato, ne ha mangiata più della metà e non ha disdegnato di accompagnarla con il Villa Fidelia, che, per inciso, gli è piaciuto molto. Mi sono consolato con il fatto che la voglia comunque me l’ero tolta e che, in fondo, il sacrificio della condivisione avrebbe giovato alla linea. Non ultimo che il palato fine di Giovanni aveva promosso l’abbinamento proposto.

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