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Borse di studio, la risposta della Regione Umbria: "Ma quali tagli, aumentiamo le risorse e i soldi"

L'assessore regionale Bartolini: "Saremo una delle migliori regioni d'Italia, per il 2018 aumento dei fondi per due milioni"

E alla fine arriva Bartolini. La Regione Umbria, attaccata da più fronti per il caso di fuoco delle borse di studio, si affida alla versione dell’assessore regionale per calmare le acque e diradare i nuovoloni neri delle polemiche: “E’ in corso di pubblicazione da parte di Adisu, l’avviso annuale per l’erogazione dei servizi agli studenti sotto forma di residenzialità, ristorazione e borse di studio in denaro”. Perché, spiega Bartolini, “l’alta qualità del lavoro dell’Università, ha portato l’Ateneo ad eccellere posizionando la nostra università al vertice nazionale delle classifiche del Censis. Ciò ha determinato un aumento del numero degli studenti con un costante allargamento della fascia dei beneficiari dei servizi e dei richiedenti borse di studio”.

A questo punto l’assessore regionale smentisce l’Udu, che aveva lanciato l’allarme, e precisa che “la Regione Umbria non ha operato alcun taglio alle risorse per garantire il diritto allo studio universitario, ma anzi ha confermato nel bilancio triennale 2018-2020 gli stanziamenti per il sostegno di studenti universitari, ritenendo tale politica strategica per la Regione”.

E ancora: “Va sottolineato – afferma l’assessore – che, tal fine dallo scorso anno abbiamo sperimentato anche un nuovo finanziamento tramite il Fondo Sociale Europeo, che ha visto, per il 2017, un impegno aggiuntivo di 600.000 euro e per il 2018 di addirittura 2.000.000 euro con la finalità di contribuire alla riduzione dei fattori di incertezza nel garantire i servizi e per migliorarne la qualità. In proposito, ricordiamo che a breve sarà inaugurato il nuovo studentato di Monteluce che metterà a disposizione degli studenti alloggi con standard abitativi di qualità. Inoltre, sono in fase di ristrutturazione anche altri plessi residenziali che andranno ad arricchire l’offerta di Adisu. Di conseguenza – aggiunge Bartolini - lo sforzo economico complessivo della Regione Umbria per il diritto allo studio per il 2018 sarà di 9.500.000 euro, superiore di ben 2.500.000 euro rispetto all’anno precedente”. Numeri diversi da quelli portati dal portavoce del centrodestra in consiglio regionale Marco Squarta.

L’assessore precisa che “la Regione non ha arretrato di un passo rispetto agli obiettivi che da sempre si è prefissati, ovvero quelli di posizionarsi in un contesto di eccellenza. Dobbiamo però, prendere atto dei cambiamenti, soprattutto a livello governativo. Infatti, l’ammontare delle risorse per garantire il diritto allo studio e la gestione di queste, dipendono da svariati fattori e criteri in rapido mutamento, a partire dal fluttuante ammontare del fondo integrativo statale di cui ancora oggi non si conoscono gli importi con riferimento all’anno accademico 2018/19 e il dato variabile di anno in anno degli studenti beneficiari dei servizi dell’Adisu”.

E poi c’è la questione dell’Isee. Ancora Bartolini: “In questo contesto e per queste finalità, abbiamo condiviso il percorso suggerito dall’Agenzia di rimodulare l’erogazione delle sole borse in denaro, cercando di redistribuire equamente le stesse borse e revisionando le fasce Isee, passando da 5 a 3. Tale rimodulazione è stata effettuata tenendo conto del contesto generale e delle modalità di gestione del diritto allo studio delle altre Regioni e, anche dopo la rimodulazione, la Regione Umbria risulterà essere una delle migliori, in quanto erogherà maggiori fondi agli studenti rispetto ad altre regioni. Anche grazie a questo intervento, riusciremo più agevolmente a coprire la totalità di richieste di borse di studio per il settimo anno consecutivo”.

Poi, la conclusione: “La Regione Umbria  - sottolinea Bartolini - ha sempre sostenuto e coperto economicamente l’erogazione delle borse di studio, senza mai toccare il numero dei borsisti e senza mai trovarsi nella difficile situazione di avere studenti idonei, ma non beneficiari per mancanza di fondi. Non tagli quindi ma risorse aggiuntive e rimodulazione dei criteri di assegnazione. Questo obiettivo è e sarà il nostro punto di riferimento”.

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